La Nuova Sardegna

La SarMed smobilita: a rischio 80 posti di lavoro

di Luciano Onnis
La SarMed smobilita: a rischio 80 posti di lavoro

Villacidro, impianto in bilico: sul piatto una commessa di 8 milioni di euro Politici e sindacati: garantire la produttività della fabbrica e tutelare i dipendenti

03 aprile 2016
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VILLACIDRO. Nel desolante scenario dell’area industriale di Cannamenda, già ridotta ai minimi termini, un’altra azienda fra quelle considerate medie rischia seriamente di chiudere i battenti per traslocare, impianto e personale, in altri siti industriali.

Manodopera femminile. È il caso della SarMed, azienda di prodotti biomedicali, in particolare siringhe e cateteri, con stabilimento primario a Iglesias e secondario a Villacidro. Ed è appunto quest’ultimo che è a rischio chiusura. I circa ottanta dipendenti, con larga componente femminile, dovranno in tal caso fare rotta verso la fabbrica iglesiente oppure rinunciare al posto di lavoro.

Motivazioni. Due le motivazioni che la dirigenza aziendale ha messo in conto: la divergenza con la proprietà dell’immobile in cui la SarMed opera a Villacidro in relazione al rinnovo del contratto di locazione e, soprattutto, la necessità di acquisire in tempi brevi una commessa di circa 8 milioni di euro. In caso contrario, nel giro di due o tre anni la società punterà tutto sul sito produttivo di Iglesias a discapito di quello campidanese.

Sindacati. Ieri mattina si è svolta nella sala convegni del Consorzio industriale di Villacidro un’assemblea indetta dalle segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilte Uil, presenti i dipendenti SarMed, il deputato Siro Marroccu, il consigliere regionale Rossella Pinna, sindaci di Villacidro (Teresa Pani), Gonnosfanadiga (Fausto Orrú) e Arbus (Antonello Ecca). «C’è l’assoluta necessità – ha affermato Emanuele Madeddu, segretario della Filctem, rispecchiando il parere degli altri due segretari territoriali, Nappi e Sini – di trovare una soluzione tra il locatore e l’affittuario dell’immobile che possa garantire la continuità produttiva e la tutela dei posti di lavoro. Sul possibile spostamento del personale del sito di Villacidro a Iglesias, diciamo che non è pensabile né accettabile che in un territorio come questo dove il tessuto industriale risulta già fortemente indebolito, si pensi a ulteriori delocalizzazione delle attività lavorative».

Mobilitazione. Sulla necessità di fare un fronte comune per impedire che un’altra realtà produttiva abbandoni il territorio, si sono espressi in maniera unanime i tre sindaci e i due politici eletti nel collegio del Medio Campidano. La SarMed, ex Hemmoline, società in house del gruppo Medica di Medolla, in provincia di Modena, conta nei due stabilimenti sardi 255 dipendenti. Aveva cominciato ad operare in Sardegna nel 1999 beneficiando degli incentivi pubblici erogati per avviare attività produttive nelle aree ex minerarie.

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