La Sella & Mosca punta ancora di più su Alghero: nuovi investimenti
L’azienda vitivinicola rinnoverà i vigneti e ne acquisirà di nuovi. Il neo direttore Baldi: la nostra storia è nata qui
ALGHERO. La Sella & Mosca, la più importante azienda vitivinicola in Sardegna, cambia il direttore generale e cambia marcia puntando con forza sulla nostra isola. Ieri l'annuncio ufficiale di fronte al gotha della critica enologica italiana e dell'assessore regionale all'agricoltura, Elisabetta Falchi, nella cerimonia di presentazione di Gian Matteo Baldi al quale è affidata la direzione generale dell'azienda de I Piani.
La cantina fondata da due cugini biellesi alla fine del 1800 fa i conti col passato e imposta il proprio futuro a partire dalla propria storia plurisecolare e tenendo conto delle difficoltà create dalla recente crisi economica globale. «Nel nostro futuro – ha detto Baldi – c'è molta più Sardegna che in passato. Anzi, la Sardegna è parte della Sella & Mosca, e la Sella & Mosca è parte della Sardegna» .
Più isola. A partire da lunedì, dunque, cambia la tabella di marcia dell'azienda. E la sua storia sarà sempre più integrata con quella della nostra isola in un progetto che ha riscosso l'entusiasmo dell'assessore regionale e dei critici. «Conoscevamo i vostri vini – hanno detto in tanti, ieri – ma non sapevamo che aveste così tante potenzialità».
I programmi. Via al rinnovamento di alcune decine di ettari dei vigneti con espianto dei vecchi e reimpianto dei nuovi. Dove c'era il vigneto di Carignano riservato al rosato Oleandro ci andrà Vermentino. I nuovi impianti saranno più moderni e più funzionali alle esigenze del mercato. Ma il rinnovamento riguarderà anche vigneti non aziendali. «Da tempo – ammette Baldi – stiamo monitorando diverse zone della Sardegna alla ricerca di vigneti che rischiano di essere abbandonati, magari perché i viticoltori sono anziani e i loro familiari non se la sentono di andare a lavorare in vigna. Il loro abbandono sarebbe una grave perdita per l'enologia isolana. Noi vorremmo rilevare quei vigneti, in qualche modo adottandoli. Vale a dire che offriamo la nostra esperienza e la nostra consulenza affinchè la produzione riprenda nel migliore dei modi. Non solo, noi siamo disposti a comperare quell'uva per dare una mano a quei vigneti, prima che si troppo tardi».
Export. Attualmente dei 4 milioni e mezzo di bottiglie l'azienda ne esporta solo un terzo. La quota di vino esportato deve aumentare se l'azienda vuole rafforzarsi sul piano economico. Ma, è stato detto ieri, deve aumentare anche la quantità di bottiglie vendute in Sardegna. Anche per abbattere quel pericoloso luogo comune secondo il quale la Sella & Mosca non è sarda. «La storia dell'azienda – ha detto Antonio Posadinu, direttore commerciale della Cantina – attraversa tre secoli, un periodo nel quale la Sella & Mosca ha sperimentato, innovato prodotti, operato in Sardegna, con i sardi, creando i vivai che hanno ripopolato i vigneti europei devastati dalla fillossera ed essendo sempre il punto di riferimento enologico sardo nel mondo».
L'azienda e i vini. La Sella & Mosca ha il più grande vigneto europeo in un corpo unico: 520 ettari, ai quali si aggiungono una quindicina di ettari in Gallura coltivati a Vermentino di Gallura docg e una decina nel Sulcis coltivati a Carignano. Le varietà più coltivate in azienda sono il Torbato (unico produttore mondiale), il Vermentino, il Cannonau, il Cabernet sauvignon, lo Chardonnay, il Monica, il Nasco e il Sauvignon blanc. Fiore all'occhiello della cantina è il Marchese di Villamarina, un Cabernet Sauvignon che la pattuglia di critici enologici ha assaggiato in quattro annate, compreso lo spettacolare 1989, prima annata, ancora perfetto.