La Nuova Sardegna

A tavola il trionfo dell’agnello Igp

A tavola il trionfo dell’agnello Igp

In forte crescita la domanda del prodotto certificato. Il Consorzio: il consumatore è molto attento alla qualità e all’origine

27 marzo 2016
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SASSARI. L’agnello si conferma il piatto forte del pranzo di Pasqua. E in particolare quello sardo certificato Igp, che negli ultimi tempi ha registrato un’impennata della domanda. E non solo nell’isola, che comunque fa la parte del leone con il 25 per cento delle vendite. A fornire i numeri sul mercato degli agnelli è il Consorzio per la tutela dell’agnello di Sardegna Igp. «Per Natale si macella la maggior quantità di agnelli, il 50 per cento della produzione totale sarda e se ne vendono tantissimi all’estero – spiega Antonello Milia, componente del cda del Consorzio e titolare di un macello a Bortigali –. A Pasqua, invece, ne lavoriamo il 25 per cento ma la quasi totalità è consumata in Italia. A farla da padrone è la Sardegna, dove se ne vende un quarto».

Il boom del marchio sardo. A crescere in maniera esponenziale è proprio la richiesta di agnello sardo certificato Igp. «La domanda cresce di anno in anno – dice ancora Milia –. Se da una parte si registra una tendenza a consumare meno carne, dall’altra il consumatore è molto attento alla qualità e all’origine. Compra meno ma bene. Questa tendenza ce la confermano anche i rivenditori che ci chiedono sempre di più agnelli certificati».

Calo del prezzo. Le vendite del 2016 sono più o meno le stesse di 12 mesi fa. Quest’anno, però, è diminuito il prezzo pagato al pastore - tra i 7 e gli 8 euro al chilo - mentre al consumatore il prodotto viene proposto a circa 10-12 euro. «Il consumatore adesso è maturo e fa la spesa con coscienza – dichiara il presidente del Consorzio Battista Cualbu, che è anche presidente di Coldiretti Sardegna –. Lo testimonia l’apprezzamento per l’agnello certificato Igp, l’unico che dà garanzie sull’origine e sulle qualità. Anche i pastori sono in linea con questa tendenza e infatti in sei anni, dal 2010 al 2015, gli agnelli certificati sono passati da 69mila a 650mila. L’unica strada per difendere le nostre produzioni è appunto la certificazione, che garantisce e tutela sia il consumatore che il produttore».

Pranzo in agriturismo. L’agnello, dunque, oggi e domani dominerà le tavole sarde. In casa e negli agriturismi. Con un balzo record del 15 per cento, infatti, in tutta Italia è l'agriturismo a far segnare, tra le tante destinazioni, il maggior incremento delle presenze per le festività di Pasqua con circa 350mila persone che vi consumeranno il tradizionale pranzo, per conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all'aria aperta. La stima è dell'associazione Terranostra della Coldiretti che conferma questa tendenza anche in Sardegna dove il 19 per cento delle famiglie trascorrerà le giornate di Pasqua e Pasquetta negli agriturismi del territorio. Il 13 per cento si recherà in ristorante, il 65 rimarrà in casa e il 3 sarà al lavoro. (al.pi.)

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