La Nuova Sardegna

L’isola non ha più posti per i migranti

L’appello del prefetto: «Siamo riusciti appena a coprire questo arrivo. Istituzioni e privati ora si facciano avanti»

22 marzo 2016
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CAGLIARI.

La macchina dell’accoglienza funziona ma è già senza benzina. Ieri mattina a Cagliari sono arrivati 667 migranti. Erano a bordo della nave militare spagnola Numancia. Il primo sbarco del 2016 in Sardegna. Il primo di tanti, annuncia il prefetto Giuliana Perrotta. Ma il rischio è che già la prossima volta l’isola si faccia trovare impreparata. «Con i posti che abbiamo riusciamo a malapena a coprire questo – ha dichiarato il prefetto, arrivato al molo Rinfusa del porto canale di Cagliari per seguire da vicino le operazioni –, abbiamo necessità di avere altri posti, faccio appello a privati, istituzioni, imprenditori e Comuni affinché si facciano avanti». Giuliana Perrotta ha raccontato delle difficoltà riscontrate nel reperire immobili per ospitare chi fugge dalla miseria. Un esercito che si ingrossa ogni giorno che passa. Solo ieri a Cagliari ne sono arrivati 667, soprattutto somali (378) ed eritrei (261) più altri di diverse nazionalità. Gli uomini erano 520, le donne 108 e i bambini 39. La maggior parte è stata trasferita in strutture di accoglienza del cagliaritano (317) mentre gli altri saranno distribuiti nel sassarese (201), in provincia di Nuoro (87) e in quella di Oristano (62). «Per accogliere i migranti abbiamo fatto una prima dichiarazione di interesse, ma sono arrivate poche proposte – ha spiegato il prefetto –. Adesso ne verrà fatta una seconda, con un bando europeo. Dobbiamo poter contare su ulteriori luoghi per accogliere gli stranieri». Nel cagliaritano i posti complessivamente dovrebbero essere 2100 mentre cinquemila sono quelli a livello regionale, salvo modifiche delle quote previste sempre in oscillazione. «Stiamo ancora attendendo il comune di Monastir per la creazione dell'Hub regionale nell'ex scuola di polizia – ha aggiunto Giuliana Perrotta – noi abbiamo intenzione di andare avanti. A Carbonia volevamo individuare un centro per accogliere i migranti che sbarcano autonomamente sulle coste dell'isola». Al porto anche l’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, che si è detto «molto colpito dalla condizione di estrema sofferenza di queste persone, molte delle quali hanno abbandonato la loro casa un anno fa». Miglio ha anche lodato l’organizzazione per l’accoglienza di migranti «che rappresenta l’immagine vera dell’Italia». (al.pi.)

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