La Nuova Sardegna

Dalle rapine alla droga

di Paolo Merlini
Dalle rapine alla droga

La banda investiva il bottino negli stupefacenti ma anche nel turismo

22 marzo 2016
4 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Tra una riunione di giunta e l’altra, il lavoro nel cantiere forestale e, secondo il teorema dell’accusa, le rapine ai portavalori, il vice sindaco Giovanni Olianas trovava il tempo per dedicarsi attivamente al traffico di droga. Secondo la procura della Repubblica di Cagliari, anzi, il politico di Forza Italia e gli altri componenti della banda investivano «i rilevanti profitti delle rapine» proprio negli stupefacenti, un settore quanto mai redditizio in una provincia come l’Ogliastra che da alcuni anni rifornisce l’intero mercato isolano della marijuana. L’interesse di Olianas e compagni non era rivolto solo alle droghe leggere, però, ma anche alla cocaina, che avrebbero trafficato «in abbondanti quantitativi». In ogni caso, la banda delle rapine ai portavalori aveva «la disponibilità di svariate piantagioni di marijuana» (una delle quali con 2000 piante), così da poter praticare prezzi concorrenziali agli acquirenti importanti.

Le trattative. Illuminanti in questo senso le intercettazioni ambientali effettuate nell’abitazione di Olianas a Villanova Strisaili, dove secondo l’accusa si pianificava ogni genere di malaffare e i componenti di spicco della banda erano soliti riunirsi. Nel giugno 2015, per esempio, si presenta un noto pregiudicato di Onanì, Giovanni Canale, a nome di un trafficante del quale non fa il nome, per concordare l’acquisto di una partita di marijuana. Si parla di numerosi chili di erba, Canale riferisce quanto il suo “cliente” è disposto a pagare, cercando evidentemente di ottenere uno sconto, ma Olianas è irremovibile: è poco, risponde. Si dice però disposto a fornire un campione della droga per dimostrarne la qualità quando Canale gli fa sapere che il misterioso acquirente “muove” un chilo alla settimana. Pochi mesi dopo invece la contrattazione riguarda una partita di cocaina. E anche qui la sede privilegiata per le trattative è casa Olianas. L'intermediario è un altro degli arrestati, Pietro Paolo Lotto, anche lui residente nella frazione di Villagrande Strisaili. Il vice sindaco per l'occasione chiama anche il fratello Gianluigi, e insieme discutono dell’arrivo di un altro misterioso acquirente.

Cocaina purissima. Quattro giorni dopo a casa Olianas si presente un’altra persona nota alle forze dell’ordine, Stefano Zucca di Mogorella. Si parla di una notevole quantità di cocaina, e il vice sindaco non sembra per nulla turbato del fatto che in una stanza vicina i suoi figli stiano guardando la tv. La moglie Silvana Contu fa addirittura gli onori di casa, e per rompere il ghiaccio invita Zucca a darle del tu. Secondo gli inquirenti, la trattativa riguarderebbe 10 o 15 chili e Zucca è un intermediario. Un po’ cara: «53, 54», dice Olianas, intendendo presumibilmente migliaia di euro al chilo. Ma allo stupore di Zucca, il vice sindaco obietta che è praticamente pura: addirittura all’80, 90 per cento.

Tecniche di raccolta. Olianas, insomma, sa di cosa parla quando discute di droga, secondo gli investigatori dimostra una conoscenza precisa delle sostanze e del mercato. A proposito di quest’ultimo, per esempio, se la prende con gli spacciatori che, sempre più diffusamente nell’isola, mettono in vendita droga di cattiva qualità, perché troppo tagliata. È attratto dalle innovazioni tecnologiche: in una intercettazione ambientale mostra interesse per un nuovo macchinario in grado di separare le infiorescenze della cannabis (che contengono il principio attivo della marijuana) dal resto della pianta. L’interlocutore è il gavoese Gavino Pira, che ha appena ordinato su internet una macchinetta contasoldi. Insieme discutono anche di errori nella “contabilità” della ditta rapine e affini.

Socio occulto dell’hotel. Un altro settore in cui investire, questa volta legale, è il turismo. Gli inquirenti ascrivono infatti al patrimonio del vice sindaco l’albergo Ogliastra Beach a Cardedu, nonostante Olianas non compaia ad alcun titolo nella compagine societaria. Una struttura quattro stelle a 200 metri dal mare, con quaranta camere, e recensioni non proprio eccellenti su Tripadvisor. Proprio i proventi dell’albergo sono legati a un episodio singolare avvenuto a casa Olianas. Accade infatti che i bambini nell’ottobre 2015 si imbattano in una grossa somma di denaro malamente nascosta, di cui chiedono conto alla madre. «Sono i soldi dell’albergo», taglia corto Silvana Conti, che poi sgrida il marito e lo invita a trovare un nascondiglio sicuro. In realtà secondo gli inquirenti sarebbero il provento di una partita di droga venduta qualche giorno prima.

La Lettonia. C’è poi chi nella banda avrebbe deciso di investire all’estero, o comunque di creare una società di copertura. È il caso di Luca Arzu, di Talana ma residente a Porto San Paol. Nel 2013, su consiglio del suo commercialista di fiducia, si reca in Lettonia e fonda la Star Solar, con sede in pieno centro a Riga, la capitale dello stato ex sovietico. Ragione societaria? Ricerche di mercato e sondaggi di opinione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative