La Nuova Sardegna

Assalti ai portavalori, i 20 indagati restano in cella Davanti al gip parla soltanto Michele Cherchi

di Valeria Gianoglio
Il carcere nuorese di Badu 'e carros
Il carcere nuorese di Badu 'e carros

Dieci fermi non sono tuttavia stati convalidati perché secondo i giudici dei tribunali di Nuoro e di Sassari non sussisteva il pericolo di fuga. Altri cinque fermi, quelli che toccano anche i presunti big ogliastrini dell’inchiesta, i tre fratelli Olianas, restano sospesi a causa del legittimo impedimento di uno degli avvocati: l’udienza si terrà oggi al tribunale di Lanusei

22 marzo 2016
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NUORO. Dieci fermi non convalidati perché, secondo i gip dei tribunali di Nuoro e di Sassari, non sussisteva il pericolo di fuga. Altri cinque fermi, quelli che toccano anche i presunti big ogliastrini dell’inchiesta, i tre fratelli Olianas, che restano sospesi perché, a causa del legittimo impedimento di uno degli avvocati, impegnato in un’udienza omologa a Pavia, l’udienza di convalida è stata rinviata a oggi, al tribunale di Lanusei. Diversi gip tra Tempio, Nuoro, Sassari e Pavia che, dopo aver deciso se convalidare o meno i fermi, si dichiarano comunque “incompetenti” e rispediscono gli atti alla Dda. E un minimo comune denominatore: tutti gli indagati, tranne uno, Michele Cherchi di Benetutti, si avvalgono della facoltà di non rispondere e restano comunque in carcere. Quasi nessuno degli avvocati, del resto, aveva consigliato loro di parlare: sarebbe stato troppo rischioso, visto che le carte che finora li inguaiano sono più di 600 e nessuno dei difensori ha avuto il tempo di studiarle con attenzione. È stata una giornata dedicata alle udienze di convalida, quella di ieri, nell’ambito della maxi inchiesta sugli assalti ai furgoni portavalori seguita dalla questura e dalla Guardia di finanza nuorese, con la questura di Cagliari e il coordinamento della Dda. Le udienze si sono tenute nel carcere nuorese di Badu ’e Carros, in quello di Bancali a Sassari, nel penitenziario di Tempio e nel carcere di Pavia.

A Nuoro si è tenuta l’udienza di convalida per quattro indagati: Mario Pirari, di Nuoro, difeso dall’avvocato Pasquale Ramazzotti, Giovanni Salvatore Pirisi, di Sarule, difeso dall’avvocato Pietro Sanna, Carmelo Soru, di Ovodda, difeso da Tullio Moni, e Gavino Pira, di Gavoi, difeso da Angela Nanni. Tutti e quattro gli indagati si sono presentati davanti al gip Claudio Cozzella e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip ha deciso comunque di non convalidare i loro fermi perché ha ritenuto insussistente il pericolo di fuga, ma ha deciso comunque di lasciarli in carcere perché ha ritenuto che a loro carico vi fossero gravi indizi di colpevolezza. Il gip di Nuoro, inoltre, si è dichiarato incompetente nel pronunciarsi sul resto e così ha trasmesso tutti gli atti alla Dda.

La Dda, entro venti giorni, dovrà presentare una nuova richiesta di convalida al gip del capoluogo sardo che dovrà decidere se confermare il provvedimento emesso a Nuoro. Pasquale Scanu, che era già in carcere a Badu ’e Carros nell’ambito di un’altra inchiesta, non è invece ancora stato sentito dal gip. È difeso da Tito Flagella. La stesse scelte del gip di Nuoro sono state assunte anche dal gip di Sassari, Antonello Spanu. Il magistrato non ha convalidato i fermi dei sei indagati a Bancali: gli orunesi Vittorio Fogu e Salvatore Sanna, difesi da Rinaldo Lai e Margherita Baragliu, di Fabrizio Francesco Crisponi, di Mores, difeso dall’avvocato Mauro Antonio Bonu, di Pietro Mereu, residente a Mores ma originario di Orgosolo, difeso da Gianfranco Casu. Il gip di Sassari non ha convalidato nemmeno i fermi di Giovanni Bussu, di Thiesi, difeso da Salvatore Carlo Castronuovo, e di Michele Cherchi, difeso da Antonio Mereu.

Il gip non ha convalidato i fermi ma ha deciso di lasciare comunque in carcere gli indagati. L’unico degli indagati detenuti a Bancali che ha reso dichiarazioni spontanee è stato Michele Cherchi, di Benetutti. Il suo avvocato, Antonio Mereu, durante l’udienza, lo ha definito una sorta «di pesce fuor d’acqua, visto che è l’unico indagato che non è mai stato intercettato ma è stato chiamato in causa da altri». Cherchi, laureato in Veterinaria, ha spiegato di aver avuto qualche contatto con gli Olianas solo per ragioni di lavoro.

Nel carcere di Pavia c’è stata invece l’udienza di convalida per i tre ogliastrini fermati nella Penisola poco prima che, secondo l’accusa, rapinassero un altro portavalori vicino a Voghera. Si tratta dei cugini di Talana, Sergio Arzu – difeso da Paolo Pilia – e Luca Arzu – difeso da Francesco Marongiu – e di Angelo Lostia, difeso da Pasquale Ramazzotti. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip non ha ancora deciso se convalidare i loro fermi.

A Tempio si è tenuta l’udienza di convalida per l’orunese Francesco Monni, difeso da Cristina Cherchi. Il gip Vincenzo Cristiano ha convalidato il suo fermo, lo ha lasciato in carcere e ha trasmesso gli atti a Cagliari.

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