La Nuova Sardegna

Burocrazia e trasporti frenano lo sviluppo

di Dario Budroni

La Confcommercio: l’isola ultima in Italia per qualità dei collegamenti. Troppi i reati verso le imprese

19 marzo 2016
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SASSARI. L’isola viaggia con il freno a mano tirato. Non se la passa peggio di altre regioni del centro-sud, ma in quanto a burocrazia, trasporti e legalità ha comunque ancora tanta strada da fare. Tutte patologie tipicamente italiane che pesano quanto macigni anche sullo sviluppo economico e sociale della Sardegna. A dirlo è la Confcommercio, che ieri ha diffuso un dettagliato rapporto sulle economie territoriali. Tra i dati più significativi emersi dallo studio c’è anche quello relativo al mondo del lavoro: dal 2008 al 2014 nell’isola il numero degli occupati è calato di 52mila unità.

Troppa burocrazia. Uno dei freni maggiori è rappresentato dalla burocrazia. Tanto in Italia quanto in Sardegna. Anzi, nell’isola, rispetto alla media nazionale, le cose vanno addirittura peggio. In una scala da 0 a 1, la Sardegna si posiziona a quota 0,60, mentre la media italiana tocca lo 0,56. La Sardegna, nella graduatoria delle regioni che soffrono maggiormente il carico burocratico, si classifica così all’ottavo posto. Inoltre tra il 2010 al 2014 ha peggiorato la sua condizione, raddoppiando quasi i valori negativi.

Trasporti inefficienti. Disporre di un efficiente sistema di infrastrutture per il movimento delle persone e delle merci, da un punto di vista commerciale, significa poter contare su un certo appeal. Ecco, in questo caso la Sardegna è la regione messa peggio. È l’ultima in classifica. In una scala da 0 a 100, l’isola si attesta al 31,9. La media nazionale dell’indice di accessibilità si ferma invece al numero 59. Inoltre la Sardegna è l’unica regione che, nel quinquennio 2010-1014, non è riuscita a compiere un significativo passo avanti in materia di trasporti.

Legalità. Le potenzialità di un territorio dipendono anche dalle condizioni di legalità con cui devono fare i conti le imprese e le famiglie. In questo caso in Sardegna, secondo un dato complessivo, le cose vanno meglio rispetto alla media nazionale. Ma nella classifica dei reati verso le imprese, cioè estorsioni, usura e minacce, l’isola balza addirittura al quarto posto, sotto Calabria, Sicilia e Basilicata. Per quanto riguarda i reati contro le persone, dai furti ai danneggiamenti, il discorso è decisamente diverso: la Sardegna è tra le regioni più sicure d’Italia.

Le prospettive. Lo studio della Confcommercio, comunque, prevede un futuro con il segno più. Secondo il rapporto presentato ieri, nel 2016 in Italia il Pil dovrebbe crescere dell’1,6 per cento, mentre i consumi dell’1,4. Piccoli passi avanti che non escluderebbero la Sardegna.

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