La Nuova Sardegna

Maxi-rapina alla gallerista, in manette il nipote

di Stefania Puorro
Maxi-rapina alla gallerista, in manette il nipote

Secondo gli inquirenti l’imprenditore Gianpaolo Muggittu era il mandante Obbligo di dimora per altre due persone. Sequestrata una parure d’oro

16 marzo 2016
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OLBIA. Un pezzo dopo l’altro. E il puzzle comincia a prendere forma. Sulla rapina di opere d’arte messa a segno nell’agosto scorso al Lido del Sole, nella villetta di una gallerista in pensione (Antonia Pischedda di 75 anni), arrivano i primi risultati.

I carabinieri hanno arrestato il nipote della donna, considerato dai militari il mandante del colpo: si tratta dell’imprenditore Gianpaolo Muggittu, 61 anni, di Mamoiada. Lui è già stato trasferito in carcere, a Badu ’e Carros.

Ma è stata stabilita una misura cautelare (obbligo di dimora) anche per i due presunti fiancheggiatori e ricettatori: Peppino Catgiu, 65 anni, di Orgosolo ed Efisio Zucca, anche lui 65 anni, di Dolianova. In una delle loro abitazioni (non è stata chiarita quale) tutte perquisite dai militari, è stata anche ritrovata e sequestrata una “parure” in oro facente parte di un corredo funerario femminile risalente al periodo della Magna Grecia. Valore stimato: circa un milione e mezzo di euro.

Non è finita. Della banda di quadri d’autore fanno parte altre due persone, entrambe denunciate dai carabinieri (anche le loro case sono state passate ai raggi x dai carabinieri): un critico d’arte della provincia di Firenze e un impiegato pubblico sassarese. Massimo riserbo, per il momento, sui nomi. E i loro ruoli? In base alle informazioni raccolte, si sarebbero impegnati a sistemare i quadri. Già, i quadri. Dalla villetta del Lido Del Sole (una manciata di chilometri a sud della città e a poche centinaia di metri dal Mater Olbia) ne erano stati rubati più di 20, tutti di grandissimo valore e attribuiti a vari autori tra i quali Antonio Allegri detto “Il Correggio”, Diego De Silva Velasquez, Hans Holbain, William Turner, Michelangelo, Giuseppe Maldarelli e altri.

Le opere d’arte non sono state ancora recuperate, ma bisogna anche risalire a coloro che hanno messo a segno il colpo. Gli elementi fin qui raccolti sono tanti e non si escludono sviluppi nelle indagini in tempi brevi. Indagini che, dopo la rapina del 19 agosto 2015 (quando Antonia Pischedda venne legata e imbavagliata dai rapinatori) sarebbero partite proprio dal nipote della donna, sulla cui posizione i carabinieri hanno avuto sospetti dal primo momento. Così, gli inquirenti, hanno cominciato a comporre il puzzle e dopo sette mesi di delicato e durissimo lavoro, sono riusciti a risalire ai primi componenti della banda.

L’arresto di Gianpaolo Muggittu è stato eseguito ieri mattina dai carabinieri della sezione operativa del reparto territoriale di Olbia in collaborazione con il nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari. Sia la misura di custodia cautelare in carcere che le due che prevedono appunto l’obbligo di dimora sono state disposte dal gip del tribunale di Tempio nell’ambito delle indagini dirette dal sostituto procuratore Ginevra Grilletti.

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