La Nuova Sardegna

SASSARI. Lavorare gratis è una spiacevole esperienza che molti sperimentano sulla propria pelle. Ne sanno qualcosa i lavoratori dei consorzi Zir, in liquidazione dal 2008. In alcune realtà, come Tempio, Siniscola e la Valle del Tirso, gli stipendi non arrivano da molti mesi, a volte quasi due anni. La vertenza per i 48 dipendenti pubblici è ancora aperta. Di recente la giunta regionale ha approvato un emendamento di 5,7 milioni di euro alla finanziaria per pagare i compensi arretrati. Ma prima della fine di aprile è molto improbabile che i lavoratori ottengano quello che gli spetta. E non si è ancora risolta la vertenza della Sgb, la Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe: accolto con gioia a dicembre il passaggio dei 165 dipendenti alle Asl – la notifica è dello scorso 6 marzo – non sono ancora arrivati gli stipendi arretrati, cinque o sei mensilità. per questo la protesta va avanti: qualche giorno fa una lavoratrice esasperata si è incatenata all’ingresso della struttura. Anche il marito lavora nella struttura che si occupa di assistenza sanitaria e anche lui non riceve lo stipendio da mesi. Non stanno meglio i 38 dipendenti della casa di riposo Divina Provvidenza di Sassari: all’appello mancano quattro mensilità. Incertezza assoluta anche per 190 ex lavoratori della Cedi-Sigma di Codrongianos, che opera nel settore della grande distribuzione alimentare. Sono stati licenziati l’estate scorsa ma non si sono mai arresi. Da 160 giorni mesi occupano lo stabilimento per difendere il loro di posto di lavoro. L’azienda è debitrice nei loro confronti di tre stipendi arretrati, all’appello manca anche il Tfr. La situazione è critica ma la trattativa sindacale va avanti.

Poco più di un mese fa si è invece aperto uno spiraglio nella vertenza della Simind, azienda che a Porto Torres opera nel settore della manutenzioni per conto di Versalis. I 94 lavoratori hanno ricevuto un acconto delle mensilità arretrate.