La Nuova Sardegna

Lanusei: no al ridimensionamento

di Lamberto Cugudda
Lanusei: no al ridimensionamento

Una catena umana intorno alla struttura sanitaria come protesta simbolo

06 marzo 2016
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LANUSEI. Il sindaco Davide Ferreli l'ha definita «la manifestazione di tutti i cittadini d'Ogliastra per la difesa dei servizi sul nostro territorio». Abbracciamo l'ospedale, contro il declassamento del presidio di Lanusei è stato un successo. Alcune migliaia di ogliastrini, arrivati da da tutti i 23 centri del territorio, hanno raccolto l'appello. Dopo un corteo nelle vie principali, una doppia catena umana ha stretto in un grande abbraccio l’ospedale. Diventato il simbolo della lotta dell'Ogliastra. Ferreli ha dichiarato: «Diciamo con forza no alla desertificazione dei servizi nel nostro territorio. La Regione comprenda e adegui le sue politiche scommettendo sullo sviluppo dei territori più periferici». Ieri c’è stata una catena umana di studenti, giovani, anziani, amministratori, comitati spontanei, intorno all'ospedale Nostra Signora della Mercede. In migliaia sono scesi in piazza. Alcuni vestiti con il costume tradizionale sardo, e anche giovani in kimono, a significare la dura lotta dell'Ogliastra. Come nel caso del maestro di karate tortoliese Giancarlo Loddo, che ha dichiarato: «È un come un combattimento che dovrebbe essere all'ultimo sangue. Ma lo vinceremo noi. Sicuro». Non sono mancati gli avvocati del Foro di Lanusei, anche loro in lotta per evitare la chiusura del tribunale di Lanusei. Uno di loro, l'ulassese Elio Deidda, ha detto: «Siamo tutti uniti e fiduciosi che prima o poi si ottenga il risultato sperato». Mano nella mano con il suo collega lanuseino il sindaco di Tortolì, Massimo Canna. «È stata una manifestazione pacifica e spontanea – dice – e difendendo l'ospedale e la cittadella della salute di Tortolì difendiamo il diritto dei cittadini a ricevere la giusta assistenza sanitaria, difendiamo il nostro territorio da tagli che rischiano di minare servizi indispensabili».

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