La Nuova Sardegna

Tanti i dipendenti finiti nel mirino

Tanti i dipendenti finiti nel mirino

Viaggio tra i furbetti del cartellino da Sassari a Cagliari, dalla Maddalena a Nuoro

26 febbraio 2016
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SASSARI. Il caso più recente di presunti furbetti del badge risale a metà febbraio. Sette dipendenti dell’Ente foreste di via Roma si assentavano durante l’orario di lavoro per andare in locali pubblici o a passeggiare, dopo aver timbrato il cartellino. Sono stati scoperti dalla Guardia di finanza di Sassari, durante le indagini scattate dopo che il direttore aveva segnalato alcuni casi di assenze ingiustificate. Cinque sono stati sospesi dal servizio in via cautelare. Ma il caso più clamoroso di presunti assenteisti nell’isola venne alla luce nel 2014, sempre a Sassari. Protagonisti dieci impiegati delle cancellerie dell’ufficio del giudice di pace: tutti indagati, insieme al coordinatore dell’ufficio. Non solo gli unici: negli ultimi anni nell’isola si sono registrati diversi casi. Nel 1999 due operai della Provincia di Cagliari in forza alla squadra antinsetti preferivano il caffé di un bar di Is Mirrionis al lavoro. A tradirli è stata l’auto dell’amministrazione provinciale, parcheggiata fuori dal bar: i due sono stati colti sul fatto da due carabinieri in borghese avvisati da una segnalazione anonima fatta al 112. Andavano al supermercato o a giocare alle slot machine, invece, i 6 impiegati del Comune della Maddalena denunciati per truffa aggravata, dopo essere stati pedinati, filmati e infine denunciati alla magistratura. La loro attività andava oltre: i sei infatti gentilmente strisciavano il badge d’ingresso anche per i colleghi assenti. Cortesia ricambiata al momento dell’uscita. Due dei sei dipendenti furono immediatamente sospesi. Una storia simile si era verificata a Nuoro nel giugno 2014. La procura iscrisse nel registro degli indagati dodici impiegati comunali con l’accusa di truffa continuata ai danni dello Stato. Anche in quel caso le telecamere erano state fondamentali. Ancora a Sassari, nel 2013, tra i furbetti del badge sono finiti 27 dipendenti di Abbanoa. L’indagine, nata come inchiesta interna all’azienda, è poi diventata anche giudiziaria. Per due mesi ogni impiegato che entrava o usciva dalla sede sassarese è stato immortalato dalle videocamere.

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