La Nuova Sardegna

Nuovo yacht da 500 milioni, primo viaggio in Costa Smeralda

di Guido Piga
Il nuovo Dilbar, lungo 156 metri: è il quarto più lungo al mondo (foto DrDuu)
Il nuovo Dilbar, lungo 156 metri: è il quarto più lungo al mondo (foto DrDuu)

Si chiama Dilbar 2, è il quarto più lungo al mondo. Per accoglierlo via ai grandi lavori a Porto Cervo

26 febbraio 2016
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PORTO CERVO. Nome in codice, Omar. Quello che si sa di lui è che è alto 30 metri, largo 23 e lungo 156, il quarto più lungo al mondo. È uno yacht, un giga yacht, come viene definito tecnicamente. È ancora nei cantieri di costruzione, i Lurseen, in Germania. Costa 500 milioni di euro. E il suo primo viaggio inaugurale, tra un mese, lo farà in direzione di Porto Cervo.

E infatti nella marina controllata dal Qatar sono in corso i grandi lavori: mai uno yacht così grande aveva infatti ormeggiato nelle sue banchine. C’è un’équipe di tecnici al lavoro quasi 24 ore al giorno per fare in modo che tutto vada bene, per far sì che la conferenza di servizi, convocata a breve, dia il via libera alle opere. Poche, non impattanti, ma fondamentali per garantire la massima sicurezza al gigante dei mari.

Omar, dunque. Nome che lascerà presto spazio a un altro: Dilbar 2. Perché il suo proprietario è il russo Alisher Usmanov, 63 anni, sessantasettesimo uomo più ricco al mondo secondo la classifica della rivista Forbes: ha un patrimonio personale di 14 miliardi di dollari.

Usmanov ha già uno yacht che si chiama così: Dilbar, appunto, lungo 110 metri, da anni di “casa” in Costa Smeralda. Ora ha deciso di andare oltre. Quando prenderà il largo dai cantieri di Brema, il suo Omar sarà il quarto al mondo per lunghezza. Prima di lui, al primo posto, c’è Azzam, lungo 180 metri, del principe saudita Al Walid bin Talal, l’uomo più ricco dell’Arabia (con un patrimonio stimato da Forbes in 27 miliardi dollari), a capo di una holding che ha (o ha avuto) partecipazioni in società come Apple, Amazon, Twitter, Coca Cola. Al secondo posto c’è Eclipse, 162,5 metri, in possesso di Roman Abramovich, il finanziere russo noto al grande pubblico per essere il patron del Chelsea calcio e accreditato da Forbes di una ricchezza di oltre 9 miliardi di dollari. Sul terzo gradino del podio c’è Dubai, lungo 162 metri, del primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Rashid Al Maktum, noto come Big Mo, 4 miliardi di dollari di patrimonio personale.

Usmanov è uno che ama le sfide. Ha cominciato a fare soldi con il metallo, con il gas (è stato direttore di Gazprom Investholding), poi si è spostato sulle nuove tecnologie, diventando anche un’azionista di Facebook (anche se in quest’avventura ha perso un po’ di soldi). E, come Abramovich, ha puntato sul calcio: oggi è uno dei maggiori soci dell’Arsenal, la squadra di Londra arci-rivale del Chelsea. Un derby russo, il loro, che va dai campi di calcio inglesi ai mari di mezzo mondo.

Ora la sfida la sta raccogliendo la Costa Smeralda, verso il cui Comune, Arzachena, Usmanov è stato molto generoso: ha donato ambulanze e autobus. Porto Cervo deve fare in modo che il gigante Omar attracchi in tutta sicurezza nelle banchine della marina nuova. Un compito difficile, ma non impossibile. E che farà di Porto Cervo il terzo porto privato del Mediterraneo capace di offrire riparo a uno yacht lungo molto più di 100 metri; gli altri due sono quelli di Montecarlo e Antibes, nella Costa Azzurra.

I tecnici della marina, controllata dal fondo del Qatar, e alcuni professionisti stanno lavorando duro. Hanno fatto tutte le simulazioni, hanno controllato i fondali (e sono in regola), hanno verificato i venti. I dettagli sono top secret, ma l’aspetto fondamentale è questo: è tutta una questione di boe. Non ci saranno opere impattanti, la conferenza di servizi, con la capitaneria e il demanio, dovrà certificare che Omar non avrà problemi, né ne creerà agli altri yacht.

Il tempo a disposizione non è moltissimo, ma sufficiente: il nuovo gigante di Usmanov arriverà ad aprile. Un’apertura di stagione in grande stile per la Costa Smeralda e la Sardegna. E un bel po’ d’economia che gira, con l’indotto che i giga yacht creano attorno ai loro movimenti.

 

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