La Nuova Sardegna

Stop all’impresa per mafia, altri ritardi nella 4 corsie Sassari-Olbia

di Luca Rojch
Stop all’impresa per mafia, altri ritardi nella 4 corsie Sassari-Olbia

Ma la Regione ha già chiesto all’Anas di far ripartire subito i lavori sui due lotti

24 febbraio 2016
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SASSARI. Cantieri commissariati per mafia. L’ultimo capitolo da romanzo criminale della strada infinita riguarda le infiltrazioni di Cosa nostra in una delle imprese che hanno vinto l’appalto per completare due lotti della Sassari-Olbia. La Tecnis di Catania è finita sotto inchiesta della procura siciliana. Accusata di infiltrazioni mafiose. Il giudice ha ordinato la nomina di un amministratore giudiziario e il sequestro delle azioni delle tre società che compongono il gruppo Tecnis: Artemis, Cogip holding e Tecnis. Un’operazione da un miliardo e mezzo di euro.

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Il pasticciaccio. La Tecnis porta avanti, si fa per dire, i lavori su due lotti della Sassari-Olbia. Il lotto 6, più o meno sei chilometri tra Monti e Berchidda. Costo oltre 66 milioni di euro. Fino a oggi lo stato di avanzamento dei lavori è all’8,66 per cento. Il destino dell’altro lotto nelle mani della Tecnis, il 5, è ancora più complesso. Il Tar aveva assegnato l’appalto alla Tecnis, dopo che la società siciliana aveva presentato il ricorso in cui contestava il criterio di aggiudicazione che l’aveva vista soccombere. Ma questa querelle giudiziaria aveva già messo la moviola al cantiere. Ora il ritardo diventerà ancora più ingombrante. Il lotto 5, di 10 chilometri, costo 54 milioni di euro, in pratica non è neanche partito. È stato realizzato solo il 2,65%.ù

L’emergenza. Davanti al tracollo della società finita al centro di una seconda inchiesta, è già coinvolta in un’altra indagine nazionale su alcuni appalti Anas, il pericolo è che si blocchino del tutto i due cantieri sulla Sassari-Olbia.

La contromossa. La Regione non è rimasta a guardare. La reazione dell’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Maninchedda è stata quasi immediata. Ha subito chiesto la convocazione del tavolo comune con l’Anas che serve per monitorare i lavori sulla Olbia-Sassari. L’assessore ha chiesto che si trovi una soluzione immediata. L’ipotesi che si porta avanti è il subentro nell’appalto della società che si è classificata seconda nella gara. Si studiano gli aspetti legali, ma dovrebbe essere questa la soluzione.

Il ritardo. Il caso Tecnis non è però l’unica emergenza che l’assessore deve affrontare. Anche se da tempo la Regione ha scelto una strategia aggressiva i lavori sulla Sassari-Olbia continuano ad andare a un passo comodo. Fino all’inizio dell’anno scorso il completamento dei lotti era fissato per la fine del 2015. Come per il lotto 0, l’1, il 7 e l’8. Ora per tutti questi quattro tratti la fine dei lavori non viene più indicata in modo ufficiale.

Immobili. A questo si deve aggiungere il fatto che i lotti 2 e 4 sono ancora fermi. Il primo nodo è sul lotto 4, costo 80 milioni di euro. È quello che va da Berchidda a Oschiri. L'Anas ha avviato la procedura di rescissione del contratto con l'impresa che ha vinto il bando di gara. C'è poi un altro cantiere che è in netto ritardo. È il lotto 2. Va da Ardara fino al bivio per Chilivani e il suo completamento vale 110 milioni di euro. Anche in questo caso i lavori sono fermi. La fine di tutti i cantieri era prevista tra due anni. Ma nessuno aveva fatto i conti con la burocrazia e il lento sistema Italia. E ora anche la data del 2018 sembra essere diventata ottimistica.

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