A gestire le risorse nell’isola sono le Asl
Il calcolo è parziale, ma si può supporre che solo all’Aias ogni anno confluiscano almeno 10 milioni di euro. Le strutture della famiglia Randazzo operano in 4 province (Cagliari, Sassari,...
21 febbraio 2016
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Il calcolo è parziale, ma si può supporre che solo all’Aias ogni anno confluiscano almeno 10 milioni di euro. Le strutture della famiglia Randazzo operano in 4 province (Cagliari, Sassari, Oristano e Sulcis. In totale sono 43, il gruppo più cospicuo (28) è in provincia di Cagliari. Le strutture hanno caratteristiche diverse e offrono prestazioni differenziate. In molti casi oltre alle terapie riabilitative gli ospiti vivono nella struttura.Le tariffe variano a seconda del servizio e la spesa è distribuita tra la Regione, i Comuni di provenienza dell’assistito e la quota a carico dell’utente. A tenere il conto sono le Asl. Quella di Carbonia, che conta nell’area di competenza 11 strutture Aias, di cui 8 centri di riabilitazione convenzionati e 3 case protette convenzionate, ha pagato per l’anno 2015 quasi 4 milioni di euro: 3.825.116,91 euro per l’esattezza. L’Asl di Sassari con diverse delibere del 2015 ha stabilito di erogare all’Aias 1.836.014 per le prestazioni erogate nei centri di Bono (875.071 euro), Sassari-Li Punti (721.501 euro), e come quota parte per i pazienti afferenti alla Asl 1 e in cura nei centri Aias di Domusnovas (28.660 euro) e Cortoghiana (210.782 euro). Alle somme versate dalle varie Asl è necessario aggiungere i contributi comunali, anche questi provenienti dai fondi regionali: ogni Comune eroga un tot per ogni residente in cura, con tariffe che non scendono sotto i 60 euro al giorno. (si. sa.)
