La Nuova Sardegna

Alà, Comune nei guai: indagato tutto il Consiglio

Alà, Comune nei guai: indagato tutto il Consiglio

La realizzazione di un impianto fotovoltaico diventa un caso giudiziario Sotto inchiesta i 13 dell’amministrazione e 3 fra tecnici e imprenditori

11 febbraio 2016
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DEI SARDI. La realizzazione di un impianto fotovoltaico, poi naufragata, mette nei guai un intero consiglio comunale. Capita ad Alà dei Sardi, centro del Goceano, conosciuto per un’area archeologica di grandissimo pregio e per essere stato sede di uno dei cross internazionali più importanti a partire dagli anni ’70 e sino a pochi anni fa. Ora dunque sale alla ribalta per una storia complessa che ha portato a essere indagati il sindaco Mario Carta e tutti i 12 componenti del consiglio comunale (Eugenio Tucconi, Gianfranca Ghisu, Antonio Scanu, Roberto Mette, Martino Ghisu, Salvatore Seddaiu, Andrea Piero Bo, Pino Doneddu, Francesco Ledda, Salvatore Piras, Giampiero Brundu e Giovanni Nieddu)

Nei giorni scorsi il pubblico ministero della procura di Sassari, Giovanni Porcheddu, ha infatti inviato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per 16 persone. Insieme ai 12 consiglieri e al sindaco, anche il dirigente dell’ufficio tecnico del comune alaese (Francesco Mette), l’amministratore della società Di Pauli & C. che aveva vinto l’appalto (Giancarlo Destro) e il direttore dei lavori (Francesco Saverio Mameli). Fra i reati contestati falso ideologico, falso materiale commesso da pubblico ufficiale, mentre per i responsabili della società che doveva procedere ai lavori viene contestato il reato di falso in atto pubblico e in autocertificazione. Al centro dell’indagine c’è la decisione del consiglio comunale, datata 29 novembre 2012, in cui all’unanimità sindaco, gli 8 consiglieri di maggioranza e i 4 di minoranza, votano una delibera che trasferisce gli usi civici dall’area di Su Crabioni, per la realizzazione di impianto fotovoltaico con struttura per il ricovero animali, ad altra zona. Secondo quanto scrive il pm «attestavano falsamente che contrariamente al vero il terreno di circa 2 ettari era inidoneo agli usi civici».

La storia dell’impianto fotovoltaico ha già vissuto un capitolo nelle aule giudiziarie. Perché la ditta appaltatrice (la Di Pauli) ha dovuto bloccarsi e il suo amministratore unico, Giancarlo Destro, è finito sotto processo perché avrebbe omesso di chiedere le autorizzazioni necessarie, iniziando opere edili e di movimento terra. Giancarlo Destro è stato condannato in primo grado alla pena di 6 mesi e di 6mila euro di ammenda. In questo procedimento alla fine del 2014 lo stesso comune di Alà si era costituito parte civile e i legali del comune stavano anche pensando alla richiesta di risarcimento danni nei confronti dell’appaltatore. «Aspetto il corso della giustizia – dice il sindaco Mario Carta, che è anche segretario della ex Provincia Olbia-Tempio – ma sono molto fiducioso. Noi abbiamo semplicemente operato per il bene della comunità: un impianto fotovoltaico con corsie per alimentazione e sosta animale. Si parla 2 ettari di un terreno peraltro degradato distolti agli usi civici. E comunque per gli usi civici in paese sono gravati la quasi totalità dei 6500 ettari comunali». (en.g.)

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