La Nuova Sardegna

Regione: sul fondo Ryanair pronti a intervenire subito

di Luca Rojch
Regione: sul fondo Ryanair pronti a intervenire subito

Strategie immediate dell’esecutivo guidato da Pigliaru per incentivare le low cost Ma per il futuro si punta su co-marketing, winterlinks e aeroporti in rete tra loro

08 febbraio 2016
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CAGLIARI. Un altro giro sull’altalena delle emozioni. Ryanair resta. Forse. La speranza è appesa a una nuvola. Servono due milioni di euro per trasformare la mezza promessa strappata dai vertici della Sogeaal alla compagnia irlandese in certezza. La fuga si potrebbe fermare, almeno fino alla fine dell’estate. E la Regione è pronta a finanziare una parte dell’operazione.

Colpo d’ala. L’accordo per salvare i voli nella stagione estiva era stato quasi raggiunto dalla società che gestisce lo scalo di Alghero con i manager irlandesi. A bloccare tutto due aspetti. I soldi e la scelta del governo di alzare di 2,5 euro il costo dei biglietti. Ora si va alla caccia dei soldi per convincere il vettore low cost a non cancellare le rotte summer. Ma è una corsa contro il tempo. Ryanair programma voli destinazioni con grande anticipo. E febbraio è la dead line. L’accordo è rimasto a un passo. Ma sul piatto c’è la raccolta dei fondi fatta dagli imprenditori. Sono oltre 600 a cui si devono aggiungere centinaia di privati.

L’intervento. La Regione lo sa e sembra decisa a sostenere gli imprenditori che hanno creato un fondo per far restare Ryanair ad Alghero. Ma la mega colletta ha un passo stentato. «Io non so nulla – dice l'assessore ai Trasporti Massimo Deiana –, ma se questo accordo dovesse concretizzarsi la Regione è pronta a fare la sua parte. Per noi le compagnie low cost sono parte essenziale del complesso sistema del trasporto aereo nell'isola». L'assessore non lo dice in modo esplicito, forse proprio perché non lo può fare, ma la Regione è pronta anche a mettere i soldi per chiudere il patto e salvare i voli. Lo farà attraverso un giro un po’ complesso.

La strategia. La Regione è pronta a creare una start up che dovrà promuovere il turismo nell’isola e sostenere iniziative per estendere il numero di visitatori. In questo modo potrebbe partecipare alla colletta degli imprenditori e mettere sul campo tutto il suo peso. E l’assessorato al Turismo lavora sull’idea start up, in particolare per incentivare gli arrivi fuori stagione.

Lungo termine. Ma la Regione elabora anche una strategia a lungo termine in cui l’incentivazione all’arrivo delle compagnie low cost sembra essere una delle colonne. Si dovrà attendere la fine della procedura di infrazione. Con molta probabilità sarà a marzo. Poi la Regione potrà emanare il nuovo bando di co marketing. È chiaro che questa strategia è inutile se il governo non fa marcia indietro sui 2,5 euro di aumento sul costo dei biglietti. Condizione indispensabile secondo Ryanair per puntare ancora sulla Sardegna. Il rischio è vedere la maggior parte dei voli venire dirottata in paesi che non applicano la tassa, come la Spagna.

Winterlinks. Lo strumento legale su cui la Regione punta per convincere Ryanair a restare a Cagliari e Alghero è il bando Winterlinks. Milioni di euro con cui la Regione è pronta a pagare la compagnia che coprirà le rotte con sei grandi capitali europee. Una sorta di continuità territoriale europea che sovvenziona le rotte. Ma perché Ryanair se le possa aggiudicare dovrebbe partecipare a una gara. Cosa a cui la compagnia sembra allergica. L'assessore ai Trasporti Massimo Deiana dovrà convincere la società irlandese a mettersi in gioco. Complicato anche per il modello di business adottato da Ryanair.

Aeroporti in rete. La Regione porta anche avanti un processo di razionalizzazione dei trasporti. Una sorta di cabina di regia per evitare doppioni nelle rotte e dare un indirizzo coerente con le strategie della Regione per lo sviluppo del trasporto e del turismo nell’isola. «L’idea è collegare con la ferrovia i tre aeroporti e fare un unico centro – spiega Deiana –. Londra ha 5 scali collegati tra loro. La Sardegna potrebbe averne tre con una popolazione di 1,6 milioni di abitanti». Ma sembra quasi parlare di fantascienza in una Sardegna che rischia di restare isolata.

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