La Nuova Sardegna

Valerio Scanu: «Più maturo e consapevole per riconquistare Sanremo»

di Roberto Sanna
Valerio Scanu
Valerio Scanu

Il cantante maddalenino all’Ariston con il brano “Finalmente piove” di Fabrizio Moro. Una tappa fondamentale dopo il cambio di etichetta e i successi televisivi

07 febbraio 2016
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SASSARI. Lo avevamo lasciato sul palco del Teatro Ariston nel 2010, nemmeno ventenne, festeggiare un successo che sembrava essergli precipitato addosso all’improvviso. Valerio Scanu aveva ancora il marchio di Amici e Maria De Filippi, la canzone “Per tutte le volte che” si preparava a diventare il tormentone della primavera con la celeberrima frase “in tutti i luoghi e in tutti i laghi”. Sei anni dopo l’artista della Maddalena sta per salire sullo stesso palco e stavolta sarà tutta un’altra storia, di quel Valerio Scanu è rimasto ben poco, sono successe tante cose che hanno portato il suo percorso professionale lungo alti e bassi, montagne russe che lo hanno visto comunque uscire vincitore dopo che in tanti lo davano finito, ennesima vittima del tritacarne che vede le giovani star dei talent spremute e gettati via uno dopo l’altro.

Se c’è qualcosa che è rimasta intatta di lui è la determinazione, la testardaggine tipica dei sardi che lo ha portato ad affrancarsi da un progetto che non lo convinceva, rompere i legami con una casa discografica importante, ricostruirsi un’identità con una propria etichetta indipendente (denominata Natyloveyou) e rivedere la luce grazie anche a esperienze parallele in televisione. Nel frattempo ha girato l’Italia e l’Europa nei teatri, si è impegnato in progetti sociali (recentemente ha devoluto in beneficienza i 50mila euro della vittoria nel “Tale e quale show”).

Al Festival di Sanremo, che comincia domani, torna con un brano d’autore, “Finalmente piove”, scritto da Fabrizio Moro, mentre nella serata di giovedì, dedicata alle cover, si cimenterà nell’interpretazione di “Io vivrò” di Battisti e Mogol. Soprattutto ritorna come aveva sempre detto che avrebbe fatto, senza abbandonare quel sentiero faticosamente intrapreso: «Avevo sempre detto che mi sarebbe piaciuto ritornare al Festival, ma che lo avrei fatto soltanto in un certo modo – dice –. Per me era molto importante presentarmi con un brano maturo, che rappresentasse quello che sono oggi e non posso che essere felice di tornaci con Carlo Conti che mi riporta, dopo due anni di televisione, al mio più grande amore: la musica». Ritornando a quella che è stata la sua più recente esperienza tal “Tale e quale show”, si può dire che finalmente Valerio Scanu smetterà di indossare i panni di altri personaggi e potrà finalmente riprendere a indossare i suoi.

Ha detto che si presenta in versione più matura: che cosa ricorda, oggi, di quel Sanremo vinto sei anni fa?

«Ero davvero un ragazzino, per me era davvero un mondo tutto da scoprire. Il ricordo non è legato al momento della vittoria, quanto a tutto il contesto. Il Festival di Sanremo non si esaurisce nei tre minuti e mezzo nei quali sei sul palco e canti il tuo brano, ma è fatto di tantissimi appuntamenti che ti fanno correre su e giù per tutta la giornata.

Ecco, ricordo soprattutto le giornate frenetiche, le interviste, gli spostamenti da una parte all’altra per gli eventi collaterali. Poi, è chiaro, c’è anche il momento dell’esibizione ed è tutt’altro che secondario, ma è sbagliato, o meglio riduttivo, pensare che partecipare al Festival di Sanremo significhi soltanto andare sul palco dell’Ariston per la gara».

Adesso, se non altro, sa che cosa troverà. Ha già affrontato il mostro, anzi l’ha sconfitto.

«Sono passati diversi anni, certamente le sensazioni saranno molto diverse. So che cosa mi aspetta e come dovrò comportarmi. Sono diventato più maturo, dal punto di vista personale e anche da quello professionale».

Il suo percorso è passato anche attraverso la rottura con la vecchia casa discografica che l’ha portato a fare delle scelte importanti.

«A un certo punto non ero contento del percorso che mi stavano proponendo, lo ritenevo troppo legato all’immediato. Io volevo qualcosa di diverso, più proiettato nel futuro, così ho deciso di andare via e imboccare un cammino indipendente».

È passato anche attraverso esperienze diverse come quelle televisive: che cosa le hanno dato in più?

«Mi hanno sicuramente arricchito, sotto diversi punti di vista. Compreso quello professionale, perché sono sicuramente esperienze interessanti. Hanno avuto poi diversi risvolti. Intanto dal punto di vista personale, mi hanno fatto conoscere alla gente per quello che sono. Mi hanno aiutato a togliermi di dosso la fama di persona scostante, antipatica. Non sono mai stato così, sono solo riservato, un po’ introverso. Però questo ambiente è fatto così, una cosa tira l’altra e in poco tempo ti ritrovi addosso un’etichetta che poi fai fatica a scucirti da dosso . Adesso penso che tutti abbiano capito che tipo di persona sono».

E poi?

«Sono sincero, l’Isola dei famosi l’ho fatta soprattutto per soldi, anche se la gara è stata dura e sono anche andato molto avanti. Io sono uno che autofinanzia i propri progetti e non è per niente semplice».

Torniamo a questo Festival di Sanremo: si presenta con un brano che si dice abbia quasi “scippato” a Fabrizio Moro. È andata davvero così?

«Più o meno. Intanto sono contento che sia andata così, perché Fabrizio è molto bravo e raramente concede ad altri le sue cose. Quello che si è letto nei giorni scorsi è vero, nel senso che io ho ascoltato questo brano e gli ho detto che poteva essere molto buono per me e lui invece era abbastanza dubbioso. Così l’ho sfidato, gli ho chiesto di poterci lavorare su e arrangiarla su misura per me e quando gliel’ho ripresentata è rimasto molto colpito. Ha cambiato idea e, anzi, ha detto che fra tutte le produzioni che aveva concesso ad altri artisti era quella che più lo entusiasmava».

Sa che ancora una volta ci sarà un popolo a fare il tifo e spingerla il più avanti possibile in questa competizione?

«E’ una cosa molto bella. Sento sempre il calore della gente, in fondo noi sardi siamo sempre così, molto campanilisti quando c’è da sostenere uno di noi».

Nelle quote diffuse dalla Snai qualche giorno fa il nome di Valerio Scanu non figura nemmeno sul podio: come spesso le è successo nelle gare televisive alle quali ha partecipato, parte da outsider.

«Vero, per questo dico: meglio così, lasciamoli fare.

Quelle previsioni non le considero perché sono state stilate senza ascoltare i brani, vengono presi in considerazione altri fattori che con la musica hanno poco a che fare. La gara è un’altra cosa, salirò sul palco di Sanremo sicuro di poter stupire e convincere la giuria e il pubblico».

Giudizi molto positivi sono invece arrivati dalla stampa specializzata quando, qualche giorno fa, sono stati svelati i brani in competizione e i giornalisti hanno potuto ascoltarli in anteprima.

«Appunto. Sono rimasti tutti stupiti perché non si aspettavano una canzone di questo tipo, non si aspettavano di vedermi in una veste più matura. Sarà una sorpresa per tutti».

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