La Nuova Sardegna

Niente pioggia in Sardegna, la Chiesa scende in campo: proviamo a pregare

di Mario Girau
Niente pioggia in Sardegna, la Chiesa scende in campo: proviamo a pregare

Il vescovo di Cagliari invita tutte le parrocchie della diocesi: «Chiediamo perdono anche per sprechi e guasti ambientali»

30 gennaio 2016
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CAGLIARI. Contro la siccità non resta che pregare. Ne è convinto monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, che ha raccolto l'sos lanciato non solo dagli agricoltori e dai consorzi di bonifica, ma anche dagli amministratori pubblici davanti a bacini idrici sempre più vuoti. «Credo sia doveroso pregare intensamente per ottenere il dono della pioggia e invito ogni comunità parrocchiale a mettere in primo piano questa necessità». Il presule cagliaritano, dunque, invita tutti i parroci della sua diocesi a dedicare i momenti di preghiera anche alla siccità che in questo inverno per nulla invernale sta mettendo in ginocchio la Sardegna. Con bacini quasi a secco e comuni costretti a limitare l’uso dell’acqua.

L’invito ai fedeli. «Pregare per ottenere il dono della pioggia, come per ogni altra necessità materiale e spirituale, significa in primo luogo mettersi in atteggiamento di umiltà davanti al Signore – spiega monsignor Arrigo Miglio nell'invito pubblicato sul settimanale diocesano Il Portico – . Non viviamo infatti in un modo retto dal determinismo, ma dal Signore del cielo e della terra, che ha stabilito le leggi dei tempi e del creato sopra cui rimane sovrano. Pregare per la pioggia significa anche imparare a rendere grazie al Signore per il grande dono dell'acqua, chiedendo perdono per gli sprechi di cui spesso siamo colpevoli e per i guasti ambientali da noi perpetrati».

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I precedenti. Invocare la pioggia tramite la preghiera non è una novità in Sardegna. Il ricorso al soprannaturale fa parte dell'antica cultura cristiana, soprattutto di quella contadina. I sardi non solo della campagne lo sanno bene. In alcune chiese si conservano immagini sacre e crocifissi che vengono portati in processione ad petendam pluviam. Nel mese di gennaio del 1989 in quasi tutte le diocesi della Sardegna i vescovi stabilirono preghiere straordinarie per invocare il dono dell'acqua per salvare i raccolti compromessi dalla lunga siccità. A Cagliari fu portato eccezionalmente in processione il simulacro originale della Madonna di Bonaria. Nelle preghiere - Miglio lo evidenzia - non c'è nulla di automatico o peggio di magico. «La preghiera si rivolge a Dio che è Signore libero e sovrano».

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Le restrizioni. Da una decina di giorni è partito il piano di razionamento dell'acqua potabile per i comuni serviti dal potabilizzatore di Sos Canales. Il livello idrico nell'invaso situato nel comune di Buddusò, più di altri, presenta valori di allarme. Dunque, rubinetti con il contagocce a Bono, Benetutti, Nule, Anela, Bultei, Burgos, Esporlatu, Buddusò, Osidda, Alà, Bitti, Lula, Onanì, Orune, Lodè. Una situazione che, viste le criticità e senza consistenti piogge, è destinata ad aggravarsi. Abbanoa ha invitato anche le amministrazioni a emanare ordinanze anti-sprechi. Un appello che non è rimasto inascoltato.

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