Il Sulcis Iglesiente scende in piazza: vogliamo risposte
IGLESIAS. Il 1 febbraio prende il via nel Sulcis Iglesiente la grande mobilitazione popolare promossa dalla Cisl, insieme al movimento partite iva, artigiani e commercianti, agricoltori, pescatori, l'...
IGLESIAS. Il 1 febbraio prende il via nel Sulcis Iglesiente la grande mobilitazione popolare promossa dalla Cisl, insieme al movimento partite iva, artigiani e commercianti, agricoltori, pescatori, l'Unione dei comuni, Cisal, Fismic, i movimenti di Sardegna zona franca, studenti, disoccupati, gruppi e comitati dei diversi settori della società civile. All’alba di lunedì verranno costituiti quattro presidi: all’ingresso di Iglesias, Villamassargia, Siliqua e lungo la strada che da Teulada porta a Sant’Antioco. Verrà rallentato il traffico per consegnare agli automobilisti un volantino che spiega le istanze del Comitato. In tutto saranno distribuiti 30mila volantini. «Quella del 1 febbraio – precisa Fabio Enne segretario generale Cisl Sulcis Iglesiente, è solo la prima di tante manifestazioni che promuoveremo e se non arriveranno risposte concrete, maggiore sarà l'intensità delle iniziative che metteremo in atto, finchè non ci sarà l'attenzione e l'impegno da parte della Region per un nuovo piano dell'occupazione e la nomina di un commissario straordinario». I promotori puntano il dito contro il Piano Sulcis che dopo tre anni dalla sottoscrizione non ha creato ancora posti di lavoro e perché «le risorse, oltre 600 milioni di euro, sono ancora sulla carta». Il comitato chiede anche di formalizzare un accordo quadro fra parti sociali e istituzioni regionali e nazionali per favorire la ripresa nei diversi settori dell'economia.
La mobilitazione secondo i promotori sarà fuori dai partiti e le bandiere ammesse saranno solo quelle dei 4 mori per sottolineare che si tratta di una rivendicazione popolare per il territorio e per la Sardegna. Una mobilitazione generale che si batte per contrastare la disoccupazione e crisi del Sulcis iglesiente nella quale però mancano le altre sigle sindacali: Cgil e Uil. «Sono stati invitati alle riunioni, ma non si sono presentati», risponde Enne che parla di una mobilitazione senza protagonisti e fuori dalle simpatie politiche e presunte campagne elettorali. Il sindaco di Perdaxius, Gianfranco Trullu presidente dell'Unione dei comuni del Sulcis, ha voluto precisare: «Questa non è una mobilitazione delle sigle sindacali, ma della popolazione». Ieri gli organizzatori hanno spedito una lettera al premier Matteo Renzi, al governatore Francesco Pigliaru e al prefetto di Cagliari per spiegare la situazione socio economica del territorio che per le difficoltà che sta affrontando non può più attendere.