La Nuova Sardegna

Orani, ricordare la Shoah con l’opera di Nivola

Orani, ricordare la Shoah con l’opera di Nivola

ORANI. Anche il Museo Nivola ha aderito alle celebrazione del Giorno della Memoria che ricorda l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz attraverso il progetto “la Shoah dell’Arte”, dell’associazione...

28 gennaio 2016
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ORANI. Anche il Museo Nivola ha aderito alle celebrazione del Giorno della Memoria che ricorda l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz attraverso il progetto “la Shoah dell’Arte”, dell’associazione Ecad a cura di Vittorio Pavoncello. Per il secondo anno consecutivo il museo ha scelto di mettere in evidenza un’opera capace di unirsi idealmente al senso della manifestazione. Si tratta di “Ruth e Pietro in cucina” (Natura morta con Ruth Guggenheim), un olio su tela del 1946 appartenente alla collezione permanente del Man di Nuoro, che grazie a un accordo tra i due musei, attualmente è visibile presso il Museo Nivola. D’altra parte la vicenda biografia dell’artista risulta particolarmente connotata dai tragici accadimenti: nel 1939 Costantino Nivola lasciava l’Europa, uno tra i tanti profughi in fuga dalle dittature fascista e nazista. Per sottrarre la moglie Ruth Guggenheim alle persecuzioni razziali e se stesso a un mandato di cattura dell’Ovra, la polizia di Mussolini, l’artista aveva dapprima cercato riparo in Francia. Giunto da Parigi a New York con poche conoscenze e ancor meno danaro, aveva fatto diversi lavori, prima di essere assunto come art director della rivista Interiors. . Dopo il modello del progetto per il Monumento ad Antonio Gramsci, del 1968, utilizzato per la passata edizione, quest’anno l’opera individuata per l’iniziativa rispecchia il momento in cui Nivola, dopo la nascita del figlio Pietro, porta a compimento il processo di integrazione nella società che lo ha accolto.

Raccolta nel cucinino del suo minuscolo appartamento newyorkese, la famiglia Nivola si confronta con l’universo di oggetti, merci e segni caratteristico della cultura americana, una cultura democratica pur con tutte le sue profonde contraddizioni.

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