La Nuova Sardegna

SASSARI. Fantasmi. Svaniti nel nulla dopo avere voltato l’angolo di casa, spesso dopo avere salutato la famiglia con il classico “ci vediamo dopo”. Persone che nelle loro case e dalle loro famiglie non sono mai tornate, inghiottite chissà dove. Un esercito nell’isola.

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Sono 288 i sardi mai ritrovati negli ultimi 41 anni. Di loro si è persa ogni traccia. Molti certamente sono morti, ma il loro cadavere non è stato ritrovato. E tanti forse hanno scelto di cambiare vita, chiudendosi alle spalle la porta di casa e il passato.

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I numeri. A tenere la contabilità degli scomparsi è l’Ufficio del commissario straordinario del Governo. Il report nazionale diffuso alla fine di giugno 2015 metteva insieme oltre 31 mila casi, 266 in Sardegna. Quattro mesi dopo, gli scomparsi nell’isola sono aumentati: ora le persone da rintracciare sono 288. E tra loro ci sono 98 minorenni: molti sono ragazzini fuggiti dalle comunità protette, migranti africani arrivati nell’isola da orfani.

Soprattutto uomini. È il sesso maschile a dominare: gli uomini scomparsi sono 218, le donne 70. Nella distribuzione tra province, il numero più alto è quello di Cagliari (143). Segue Sassari con 79, poi Nuoro con 52 e Oristano con 14.

Le storie. Alcune sono veri e propri gialli che occupano per settimane le pagine della cronaca. Sparizioni misteriose, allontanamenti in molti casi incomprensibili. Come quello di Irene Cristinzio, l’insegnante che la mattina dell’11 luglio uscì dalla sua casa a Orosei per andare a fare una passeggiata. Da quel momento la donna è sparita, la famiglia non ha ricevuto alcuna richiesta di riscatto, le segnalazioni arrivate anche dalla Penisola si sono rivelate un buco dell’acqua.

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O come Michele Peragallo, l’ex poliziotto che il 2 febbraio del 2013 lasciò la sua casa di Stintino e andò a vedere il mare. Lì, sulla riva, lo notarono due persone. Poi, più nulla. Gli amici, i colleghi, i familiari non si sono mai arresi. Le ricerche in questi tre anni sono andate avanti senza sosta, accompagnate da una speranza sempre più flebile.

Ancora più misteriosa la vicenda di Piero Mulas, imprenditore di Bono di 56 anni. Sparì durante un viaggio verso il Cagliaritano, era in auto con un compaesano al quale voleva vendere un supermercato. L’altro venne ritrovato svenuto e pieno di lividi a Cagliari: raccontò di essere stato aggredito da tre uomini mascherati. Mulas invece non è mai tornato a casa.

Come Stefano Masala, 29 anni, che la sera del 7 maggio scorso si allontanò da Nule sulla Opel Corsa del padre. La stessa auto che la mattina dopo fu ripresa dalle telecamere a Orune: a bordo c’erano i killer di Gianluca Monni, studente di 19 anni che aspettava il bus per andare a scuola.

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L’Opel Corsa il giorno dopo fu ritrovata bruciata a Pattada. Stefano invece da quel giorno è un fantasma.