La Nuova Sardegna

Da Oliena a Bosa, una lunga scia di sangue

Da Oliena a Bosa, una lunga scia di sangue

Quando l’amore per il compagno e per i figli sfocia nella violenza: diversi casi di tragedie familiari

20 gennaio 2016
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SASSARI. Una storia simile all’ultima tragedia di Lanusei era accaduta nel 2004 a Ulassai. Era il 5 ottobre e un uomo di 85 anni, Luigino Lai, convinto che la moglie Maria Puddu di 75 anni avesse un tumore, l'aveva uccisa a coltellate. Poi aveva cercato di suicidarsi passandosi la stessa lama affilata nei polsi e nella gola. Ma i soccorritori erano arrivati prima che l'uomo, ormai privo di forze, morisse dissanguato. Un altro caso molto simile si verificò nel 2009 a Bosa. Sergio Mastinu, ex commerciante di 75 anni, non voleva perdere sua moglie, Pina Sotgiu, 71, gravemente ammalata. Allora prima uccise la donna con due stilettate alla testa e, poi credendola morta, si lanciò dalla finestra. Lui morì sul colpo, mentre la moglie cessò di vivere qualche tempo dopo.

La precedente tragedia familiare in Ogliastra risale invece al 2002. In questo caso, a morire non fu una moglie malata ma due bimbe innocenti. Accadde ad Arbatax. Luigi Locci, 47 anni, insegnante in una scuola superiore, accoltellò le figlie Carlotta e Daniela, 9 e 7 anni. E poi si uccise. All'origine del dramma, l’incapacità di accettare la fine del matrimonio e di separarsi dalle figlie.

Amore cieco, che sfocia nella violenza. Ma anche amore lucido, come quello che Gilberto Nurra, avvocato di Cagliari, provava nei confronti della moglie Franca Mastinu. L’11 luglio scorso, era un sabato, il penalista in pensione, 74 anni, sparò alla donna (66 anni) un colpo di pistola calibro 7,75 e la uccise. Poi puntò la pistola contro la sua tempia ed esplose un secondo colpo. Nella casa in via Irlanda a Quartu fu trovata una lettera: “Non riusciamo ad andare avanti, troppi debiti", c’era scritto.

Il precedente caso di omicidio suicidio risale all’agosto del 2014. A Oliena Sandro Mula, 39 anni, uccise con sei colpi di pistola la moglie Sara Coinu, di 35 anni. La donna fu colpita a un fianco, all’addome e alle braccia, protese nel disperato tentativo di difendersi dalla furia dell’uomo. Quando la moglie cadde a terra senza vita, Sandro Mula si rese conto di quello che aveva fatto. Si puntò la stessa pistola alla testa ed esplose un solo colpo, mortale. La tragedia distrusse una famiglia e lasciò senza genitori un bambino di 11 anni che la sera del delitto stava a casa di parenti. Il dramma avvenne al termine di una serata di festa, trascorsa con gli amici. Al rientro a casa l’atmosfera cambiò, tra Sara Coinu e il marito scoppiò una violentissima lite. Accadeva spesso, diranno poi i vicini di casa che spesso sentivano grida provenire dall’abitazione in via Ciusa dove una volta erano intervenuti anche i carabinieri. Avevano più o meno la stessa età dei due sposi di Oliena Emanuele Mulas, 38 anni, e la moglie Loredana Mattana, 36: vivevano a Villaputzu, nel 2006 lui uccise lei con una decina di coltellate, poi rivolse l’arma contro se stesso e si tagliò la gola. Nello stesso anno a Cagliari una coppia di fidanzati, Marco Locci e Marilena Pizzadili, precipitarono con l'auto nella scarpata di Capo Sant'Elia. All'inizio si pensò a una tragica fatalità, ma poi venne fuori che dietro quella sciagura non si nascondeva una disgrazia, ma un omicidio-suicidio. Locci aveva fatto scivolare l'auto sulla scogliera perché voleva punire con la morte il tradimento della fidanzata e porre così fine all'angoscia.

Anche a Sassari nel 2004 ci fu un caso di omicidio-suicidio. Ferdinando Pinna, 44 anni, uccise a coltellate con tre fendenti al collo la moglie russa Elena Topoleva, 54 anni, e con lo stesso coltello a serramanico di fabbricazione moscovita si tolse la vita.

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