La Nuova Sardegna

Ergastolano ritorna a casa: «È malato»

di Daniela Scano
Ergastolano ritorna a casa: «È malato»

Angelo Garau deve scontare il carcere a vita per l’omicidio di Gianfranco Campus avvenuto a Florinas nel 2009

14 gennaio 2016
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SASSARI. Angelo Garau è malato e secondo i medici, che lo hanno visitato in carcere il 28 dicembre, le sue condizioni di salute non sono attualmente compatibili con la detenzione. L’allevatore di Codrongianos, 56 anni, condannato all’ergastolo per avere massacrato con un forcone nel 2009 il suo presunto rivale in amore Gianfranco Campus, 57 anni, e averne poi sotterrato il corpo in un terreno di sua proprietà nelle campagne di Florinas, il 31 dicembre è uscito dal carcere di Bancali. La sua detenzione carceraria è stata sospesa dal tribunale di sorveglianza, che l’ha modificata negli arresti domiciliari in un appartamento. La decisione dei giudici sarà soggetta a periodiche verifiche dello stato di salute dell’ergastolano. Di più non è trapelato dalla cortina di riserbo che circonda la vicenda.

I giudici avevano negato in due occasioni a Garau la scarcerazione per motivi di salute, causati da una patologia polmonare di cui l’uomo soffre da molti anni, ma alla fine dell’anno le sue condizioni sarebbero peggiorate al punto da indurre il medico a dichiarare la incompatibilità con la permanenza in una cella e addirittura nella infermeria della struttura penitenziaria.

Garau non è stato trasferito in ospedale, ma a casa di un’amica che si prenderà cura di lui.

La notizia della scarcerazione doveva rimanere riservata ma ha già raggiunto Florinas e Codrongianos dove, sei anni fa, era maturata la tragedia familiare che era culminata con la morte dell’allevatore di cavalli Gianfranco Campus. Inevitabilmente, l’uscita dal carcere dell’ergastolano ha riaperto ferite profonde nella famiglia della vittima.

Gianfranco Campus era scomparso il 25 settembre del 2009 dalla sua abitazione nelle campagne di Florinas e il suo corpo era stato dissotterrato il 4 settembre del 2010 dai carabinieri nel terreno di Garau. I militari erano stati guidati sul posto da Nicolae Cristian Ciuca, bracciante agricolo di Timisoara. Dopo l’arresto, arrivato al termine di una inchiesta ricca di colpi di scena, il romeno aveva raccontato la sua verità al procuratore della Repubblica Roberto Saieva e al suo sostituto Maria Grazia Geonese. Ciuca aveva detto di essere stato coinvolto, insieme a un giovane lavorante di Orune, nella terribile vendetta organizzata da Angelo Garau contro l’ex amico di famiglia che l’allevatore considerava essere diventato in qualche modo un rivale durante la sua crisi matrimoniale. Campus era stato prelevato alle prime luci del giorno dalla sua casa e portato in campagna dove, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti grazie anche ai risultati dell’autopsia, era stato massacrato di botte e infilzato con un forcone.

I difensori di Garau hanno sempre sostenuto che ad eseguire l’omicidio furono Ciuca e un altro suo connazionale, ma tre sentenze hanno condiviso la tesi del tragico epilogo di una spedizione punitiva messa in atto dall’allevatore con ferocia e lucidità. Una vendetta, insomma, coltivata nel rancore che Angelo Garau covava da tempo nei confronti della vittima. Pochi giorni prima del delitto, l’allevatore di Codrongianos aveva allontanato la moglie, sospettata di essersi avvicinata troppo al vecchio amico. L’uomo era stato anche accusato di maltrattamenti in famiglia.

Mentre i processi facevano il loro corso (i due dipendenti sono stati condannati a sedici anni) le condizioni di salute di Garau per una malattia contratta una decina di anni fa sono progressivamente peggiorate. L’ergastolano è stato ricoverato a lungo nel centro clinico di Buoncammino dove, secondo la corte d’appello che nel 2013 aveva respinto la richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa, le sue condizioni erano compatibili con la detenzione. Qualche tempo fa Angelo Garau è stato trasferito nel carcere di Bancali, dove le sue condizioni di salute sono state monitorate fino alla visita del 28 dicembre scorso.

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