La Nuova Sardegna

Enti locali, martedì vertice con Pigliaru

Emendamento bipartisan alla riforma per far rientrare anche Olbia fra le reti metropolitane

09 gennaio 2016
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CAGLIARI. La via crucis della riforma degli Enti locali potrebbe finire martedì, con la ripresa del dibattito in Consiglio regionale. Potrebbe perché ancora non ci sono certezze. La stessa maggioranza di centrosinistra avrà bisogno di un nuovo, l’ennesimo vertice con il presidente della Regione Francesco Pigliaru per evitare possibili scollamenti dell’ultim’ora. Il vertice è stato convocato martedì mattina, in Consiglio, poche ore prima dell’avvio dei lavori dell’aula. Un’aula che per responsabilità ancora poco chiare giovedì è stata costretta a rinviare il primo e vero confronto sugli articoli della bozza Erriu, l’assessore agli Enti locali, e sugli emendamenti. Inutile nasconderlo: è stata una figuraccia e ora la maggioranza non vorrebbe ripeterla. Per questo poco prima della seduta i capogruppo della coalizione hanno convocato il vertice. D sicuro sarà il presidente della Regione, con a fianco l’assessore Erriu, a chiedere ai consiglieri del centrosinistra di mettere sul tavolo le ultime perplessità – se ci sono ancora – sulla legge, perché una volta in aula non dovranno esserci sorprese, leggi voti contrari. Insomma, quello di martedì dovrebbe essere l’ultimo tentativo per blindare un disegno di legge che, in questi mesi, ha scatenato troppe contrapposizioni interne. Anche l’opposizione di centrodestra pare alla ricerca di un accordo almeno su alcuni punti chiave dell’ultima bozza, per evitare quel muro contro muro che di fatto a dicembre ha insabbiato il riordino degli Enti locali. Ma allo stesso tempo alcuni partiti della minoranza, in testa i Riformatori, sono sempre più convinti che la legge vada ritirata e sostituita con una più snella. Bisognerà vedere come andrà a finire.

Il caso Olbia. Un primo passo in avanti potrebbe esserci stato con l’annuncio di un emendamento bibartisan firmato da diversi consiglieri per far rientrare Olbia nei criteri per «costituire una rete metropolitana con i Comuni vicini». La correzione dovrebbe riguardare il numero degli abitanti necessari per dar vita alla cosiddetta Unione rinforzata. Nella legge c’è scritto «non meno di 150mila» ed è una popolazione che di fatto mette al sicuro l’annunciata rete metropolitana Sassari. Alghero, Porto Torres, Sorso, Sennori e Castelsardo. Ma non Olbia che invece – stando all’ultimo censimento – è al di sotto della soglia minima prevista dalla legge. Con l’emendamento firmato da alcuni consiglieri del Pd e di Forza Italia, il numero degli abitanti dovrebbe scendere a 80mila e a quel punto anche Olbia potrebbe chiedere di diventare «il Comune guida di una futura e possibile rete metropolitana della Gallura». È proprio questo emendamento a confermare che dietro le quinte qualcosa d’importante è in movimento e martedì potrebbe davvero cominciare una discussione molto più serena sulla mappa degli Enti post Province.

No alle sovrapposizioni. C’è un secondo punto della bozza su cui maggioranza e opposizione sarebbero d’accordo. I Comuni che entreranno a far parte delle due reti metropolitane, Sassari e Olbia, e delle tre urbane, Nuoro, Oristano e Sulcis, saranno esentati dall’obbligo di aderire alle Unioni non potenziate fra i municipi.

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