La Nuova Sardegna

Centrali inquinanti, un altro anno di proroga

di Silvia Sanna
Centrali inquinanti, un altro anno di proroga

Via libera all’impianto a carbone dell’Enel nel Sulcis e alla Sarlux di Sarroch Essenzialità e nuove agevolazioni, entro il 15 il verdetto per Porto Torres e Ottana

08 gennaio 2016
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SASSARI. Un altro anno di emissioni fuorilegge: il decreto Milleproroghe autorizza i grandi impianti inquinanti a sbuffare ancora fumi e vapori inquinanti, nonostante già nel 2008 siano scaduti i tempi stabiliti per mettersi in regola. L’importante è che le società titolari abbiano presentato richiesta di proroga. Ed è facile prevedere che sia accaduto, considerato che l’autorizzazione poteva essere chiesta entro il 31 dicembre, cioè un giorno dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del decreto e soprattutto ben 8 giorni dopo l’approvazione in consiglio dei ministri, avvenuta il 23 dicembre. In Sardegna, la proroga riguarda centrale Enel a carbone del Sulcis e la Sarlux, controllata del gruppo Saras di Sarroch che per conto dell’azienda madre gestisce le attività di raffinazione.

La proroga. A monitorare le emissioni dei grandi impianti è l’Ispra, l’istututo superiore per la protezione e ricerca ambientale. In attesa dei nuovi dati da parte dell’Istituto, il decreto Milleproroghe si è agganciato al precedente via libera risalente a un anno fa.

Gli impianti. La centrale Enel “Grazia Deledda” di Portovesme a centrale è costituita da due gruppi, uno dei quali è caratterizzato da bassissima efficienza e dunque da più alte emissioni di Co2. La centrale è alimentata sia con carbone proveniente dall’estero sia con carbone proveniente dal distretto carbonifero del Sulcis, prodotto di bassa qualità per l’elevata percentuale di zolfo. Alla Sarlux di Sarroch è iniziato nel 2014 un percorso per arrivare a una importante riduzione di vapore e dunque di emissioni nocive. Gli investimenti puntano a mitigare l’impatto ambientale del sito attraverso nuove soluzioni tecnologiche. Per esempio: l’utilizzo di energia elettrica per azionare la principale macchina di conversione (cracking), al posto del vapore generato delle caldaie tradizionali alimentate ad olio combustibile.

Le reazioni. Nessuna sorpresa da parte dell’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras. Che, a proposito della prroroga per la centrale Enel del Sulcis, interpreta quella del governo come una scelta quasi obbligata per garantire stabilità energetica all’isola. Proprio la stessa centrale, infatti, insieme a quelle di Ottana e di Porto Torres, ha visto sfumare per il 2016 il regime di essenzialità che garantisce agevolazioni importanti. La trattativa, che ha portato il 1 gennaio alla chiusura di Ottana, è ancora in corso. Persa l’essenzialità, le agevolazioni per le centrali di Portovesme e Porto Torres dovrebbero essere garantite sotto forma di contratti di servizio. Mentre Ottana dovrebbe ripartire grazie al servizio di riaccensione in caso di black out. Il verdetto è atteso entro il 15 gennaio.

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