La Nuova Sardegna

Norbello: guardi la pay tv? Non hai diritto al sussidio di povertà

Maria Antonietta Cossu
Una donna guarda un programma televisivo
Una donna guarda un programma televisivo

Il Comune taglia dalle graduatorie degli indigenti chi a casa ha i canali satellitari

31 dicembre 2015
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NORBELLO. Segui lo sport o le prime visioni sui canali tv a pagamento? Non sei abbastanza povero. La giunta comunale ha introdotto criteri più selettivi per l’assegnazione dei sussidi o per l’inserimento lavorativo dei cittadini in stato di bisogno previsti con i fondi sociali delle povertà estreme.

L’esecutivo ha fissato un altro parametro che restringe maggiormente il campo nell’individuazione dei soggetti che più di altri dipendono dalle sovvenzioni pubbliche. In realtà si tratta di penalità nelle graduatorie dei beneficiari del programma Povertà estreme, che secondo l’amministrazione non dovrebbero avere certi “indicatori di ricchezza”. E allora ecco che la pay tv diventa un lusso che stride con le finalità del fondo sociale stabilite dalla Regione per aiutare la fascia di popolazione che vive sotto la soglia dell’indigenza: rappresenta la seconda detrazione più alta del punteggio.

Nel bando in scadenza il 15 gennaio è prevista una decurtazione di quattro punti per i possessori della pay tv, che in media costa circa 500 euro all’anno. Ma c’è anche un altro termine di raffronto, vale a dire la tipologia dell’auto posseduta. L’indicatore esisteva già ma la giunta guidata da Matteo Manca ha raddoppiato la detrazione per i veicoli di grossa cilindrata.

Ancora più severo è il criterio di valutazione basato sulle passate esperienze lavorative maturate nell’ambito del servizio civico, che se negative costerebbero cinque punti di penalizzazione rispetto al meno uno fissato in precedenza. Identico trattamento sarebbe riservato ai cittadini che negli ultimi dodici mesi hanno rifiutato senza giustificato motivo l’inserimento nei cantieri.

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