La Nuova Sardegna

La sera della vigilia finisce l’odissea di un detenuto greco

CAGLIARI. C’è un fascicolo giudiziario smarrito in tribunale, forse a Napoli, all’origine dell’odissea giudiziaria di un tecnico navale greco arrestato in Olanda per traffico internazionale di droga...

27 dicembre 2015
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CAGLIARI. C’è un fascicolo giudiziario smarrito in tribunale, forse a Napoli, all’origine dell’odissea giudiziaria di un tecnico navale greco arrestato in Olanda per traffico internazionale di droga e scarcerato in Sardegna la vigilia di Natale, grazie all’impegno di un’avvocatessa del foro di Cagliari. L’uomo, che lavorava con un’impresa che effettua lavori e trasporti navali con il Gabon, si era sempre dichiarato innocente, tanto da protestare in carcere con uno sciopero della fame mentre era detenuto a Rotterdam. Era stato comunque condannato in contumacia a 7 anni e 6 mesi.

Il tecnico greco era stato arrestato per la prima volta a Napoli nel 2006 con l’accusa di complicità in un traffico internazionale di droga, anche se non era stato trovato in possesso di stupefacenti. «Trasferito in carcere a Roma, dopo 6 mesi di detenzione, Spyropoulos era stato rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame e aveva ripreso il lavoro», racconta Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Sdr (Socialismo, diritti e riforme). «L’azione legale, tuttavia, non si era conclusa: a sua insaputa era stato condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione in contumacia. Mentre si trovava in Olanda, a Rotterdam, è stato arrestato nel 2011 su mandato di cattura internazionale». Ottenuto il trasferimento a Lecce, il tecnico ha incontrato difficoltà nel farsi capire, anche perché il suo fascicolo è risultato introvabile. Nel marzo del 2015 il detenuto è stato trasferito nel carcere di Cagliari, dove ha cominciato a manifestare pacificamente il suo disagio. Nei colloqui con alcuni volontari il tecnico ha raccontato la sua vicenda, di cui è stato informato il console onorario di Grecia e alla quale si è interessata l’avvocato di Cagliari Rossana Palmas che ha ottenuto per lui il trasferimento nella colonia penale di Isili. «Avendo tenuto sempre un comportamento corretto, il detenuto ha poi avuto accesso al massimo per la liberazione anticipata e all’indulto di tre anni, prerogativa che gli ha aperto le porte del carcere».

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