La Nuova Sardegna

“La Genuina” di Ploaghe pronta all’export «Unici a rispettare i vincoli, basta errori»

Solo un’azienda isolana è stata capace di precorrere i tempi e investire su un’esigenza che si sarebbe rivelata ineluttabile: la produzione di carne suina termizzata. È per ora “La Genuina” di...

15 dicembre 2015
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Solo un’azienda isolana è stata capace di precorrere i tempi e investire su un’esigenza che si sarebbe rivelata ineluttabile: la produzione di carne suina termizzata. È per ora “La Genuina” di Ploaghe l’unica ad avere i numeri e il know-how richiesti dal ministero della Salute per garantire la sicurezza nella lotta alla diffusione della peste suina. Spiega il titolare, Antonello Salis: «Sì, siamo stati capaci di rispettare tutti i rigidi vincoli richiesti dal ministero in cambio di una nuova fiducia alla Sardegna. È stato commesso un numero incredibile di errori, colpa di qualche sciagurato, ed è per questo che a distanza di quasi 40 anni dalla prima rilevazione del virus ci sono state continue recrudescenze che hanno spaventato le economie europee, tanto da non permetterci più di muoverci, con danni al fatturato per milioni. Non si può più sbagliare». È stato sottoscritto un protocollo rigorosissimo con una filiera che comprende per ora anche un macello e un allevatore certificati. La termizzazione consiste in «un processo di quasi-cottura che dura 5 ore, che fa raggiunge gli 80 gradi alla massa muscolare più profonda e anche il midollo osseo. In teoria non ce ne sarebbe bisogno, perché prima ci sono controlli virologici all’uscita dall’allevamento, il giorno della macellazione (in un impianto che non ospita altri animali) e dopo. In 20-40 minuti si può terminare la cottura del porcetto. E la croccantezza classica del maialetto sardo –assicura – è garantita». (apal)

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