La Nuova Sardegna

Albergatori in rivolta

di Gian Mario Sias
Albergatori in rivolta

Dagli hotel un no alla dilazione proposta dalla Regione. Oggi incontro a Cagliari

14 dicembre 2015
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ALGHERO. Devono restituire una montagna di soldi, il doppio di quelli ottenuti per ristrutturare i propri alberghi o le proprie strutture ricettive. Ma l’idea che debbano pagare loro per una legge sbagliata la considerano ancora una profonda ingiustizia. E di salutare come una vittoria l’ok della Commissione europea al pagamento rateizzato non se la sentono proprio. Anzi, a un giorno dall’ultimatum della Regione, gli albergatori coinvolti dalla paradossale vicenda a causa della quale dovranno restituire i contributi a fondo perduto ricevuti con la legge regionale 9 del 1998, cassata dalla Ue, dichiarano guerra a Cagliari e a Bruxelles. Nei giorni scorsi era rimbalzata sino al Nord Sardegna, dove sono la maggior parte delle strutture coinvolte in questa vicenda, la notizia che la Commissione Europea ha deciso di congelare l’infrazione aperta nei confronti dell’Italia per il mancato recupero di quelli che ha considerato aiuti di Stato concessi illegalmente. Lo stop alla procedura è legato all’accoglimento della proposta presentata un paio di mesi fa dalla Regione, che ha proposto il recupero delle somme in forma dilazionata. Gli albergatori hanno ricevuto dagli uffici del presidente Francesco Pigliaru una comunicazione con allegata la bozza del contratto che ciascuno di loro dovrà firmare con la Regione. «Ci consentono di pagare a rate un debito maturato per responsabilità di chi ha scritto una legge sbagliata, e pretendono che entro domani firmiamo un contratto con cui ritiriamo il ricorso contro la Regione e rinunciamo a qualsiasi altra azione legale nei suoi confronti», spiega Giuseppe Coinu, titolare dell’Hotel Carlo Felice di Sassari. «In cambio, chi sottoscrive ottiene come sconto su quanto dovuto la sottrazione dell’aggio di Equitalia – aggiunge Coinu – per fare un esempio noi, che dobbiamo più di 460mila euro per un contributo di 230mila, avremo una decurtazione di appena 30mila», spiega l’imprenditore. Lui e i suoi colleghi sono stati convocati per oggi alle 16 a Cagliari in Regione.

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