La Nuova Sardegna

Truffa, sigilli nelle centrali a biogas

di Luciano Onnis
Truffa, sigilli nelle centrali a biogas

Forestali e finanzieri a Guspini e Decimoputzu: ipotesi di disastro ambientale, 9 indagati, sequestrati beni per 8 milioni

11 dicembre 2015
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GUSPINI. Due impianti per la produzione di biogas,a Guspini e Decimoputzu, sono stati sequestrati dal Nucleo investigativo di Cagliari del Corpo forestale e dal Gico della Guardia di finanza su disposizione del gip del tribunale di Cagliari Giovanni Massidda nell’ambito della operazione “Terra Nostra”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari. Assieme ai due impianti, entrambi della società “Agricola Agrifera”, con sede a Milano, operante nel campo delle energie rinnovabili, sono stati sequestrati tutti i beni riconducibili agli amministratori della società: conti corrente, quote societarie, nove terreni, tre fabbricati, nove automezzi per un valore di 8 milioni di euro. Nel provvedimento della magistratura rientra anche la società “Bioenergy” di Guspini,ritenuta complice nelle dichiarazioni documentali della Agrifera (contratti di affitto e coltivazione di terreni), necessarie a ottenere gli incentivi pubblici. Complessivamente nel registro degli indagati figurano nove persone, tutte riconducibili alle due società.

I reati contestati dal gip sono quelli di truffa aggravata, raccolta, trasporto e smaltimento illecito di rifiuti, nonché reati legati al settore dell’edilizia perché le due centrali sarebbero state realizzate nelle zone agricole E ben ricomprese nei piani urbanistici dei comuni di Guspini e di Decimoputzu. Nel provvedimento si ipotizza anche un altro grave reato: il disastro ambientale.

Le indagini erano state avviate dai Forestali e dalle Fiamme gialle a seguito di esposti presentati dall’associazione ecologista Gruppo di intervento giuridico e comitato di cittadini Terrasana, fortemente preoccupati per le due centrali realizzate in aree agricole oppure in terreni abitualmente utilizzati dai pastori per il bestiame.

I progetti erano stati presentati alla Regione e alla Gse, società a partecipazione pubblica per l’erogazione di incentivi economici alle aziende private , la società presentatrice era la “Agricola Agrifera”, azienda del gruppo Fera specializzato a livello nazionale nella produzione di energia da fonte rinnovabile.

Secondo i progetti della Agrifera i prodotti di biomassa per alimentare le due centrali sarebbero dovuti provenire dalla coltivazione di terreni agricoli nelle campagne dei due comuni campidanesi. Le indagini degli inquirenti hanno però fatto emergere presunte irregolarità sia nelle autorizzazioni amministrative sia nelle contribuzioni di denaro pubblico per un valore di 8 milioni di euro, l’equivalente dei beni sequestrati dalla Guardia di finanza ai manager delle società sotto inchiesta.

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