La Nuova Sardegna

Ecco l’isola del calcio, non solo Gigi Riva

di Enrico Gaviano
Ecco l’isola del calcio, non solo Gigi Riva

Il libro di Nanni Boi “Storie di pallone in Sardegna”

11 dicembre 2015
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ALGHERO. Un libro sorprendente. E non solo per la copertina. Nanni Boi, l’autore di “Storie di pallone in Sardegna” (Kalb editore, 200 pagine, 16,90 euro) prima ancora di essere un bravo giornalista è il più grande tifoso di Gigi Riva sulla faccia della terra. Per questo libro (che verrà presentato domani al Meta di Alghero alle 11), ideale prosecuzione di “Un tiro mancino” in cui si raccontava la favola dello scudetto del Cagliari del 1970, ha scelto invece come illustrazione il gol segnato da Gallardo al Milan nel 1965 in un fantastico 2-2 dei rossoblù alla Scala del calcio. Rivelando così la sua seconda grande passione: quella per i giocatori dal tiro potentissimo. Felix Alberto Gallardo, peruviano, sotto questo profilo è stato un’autentica icona per i tifosi del Cagliari. Risultati pochi (6 gol in due campionati). In compenso il ricordo delle sue bordate, con il pallone che finiva regolarmente nel canale al fianco dell’Amsicora, viene ancora tramandato. Sempre il peruviano ha firmato nel 1965 la prima vittoria rossoblù in A, contro il Vicenza.

Di libri sul Cagliari ne sono stati scritti a bizzeffe. Rivolti quasi esclusivamente al trionfo del 1970 dei rossoblù. Scudetto e dintorni, insomma. E, in genere, affrontando la materia in maniera didascalica, tranne rare eccezioni come ad esempio il mitico “L’aurora sui graniti è rossoblù” di Marcello Serra. Qui, grazie al massiccio ricorso all’ironia, uno dei fili conduttori della carriera giornalistica di Boi, viene fuori una galleria di personaggi e aneddoti, oltre le immancabili statistiche. Spesso pochi tratti bastano per descrivere un calciatore, un allenatore, un dirigente. Personaggi passati lasciando traccia nella storia del Cagliari e del calcio italiano. Di novità, rispetto alla affollata letteratura di genere ci sono principalmente due aspetti: Nanni Boi ha parlato di tutti i calciatori sardi che hanno esordito con la maglia del Cagliari in serie A e ricordato tutti i sardi che hanno calcato il massimo palcoscenico calcistico, anche con maglie diverse.

Un volume in cui si riaffacciano dalle nebbie del passato calciatori purtroppo spesso ingiustamente dimenticati. A cominciare da due quasi sconosciuti ai più: Pietro Carta di Bosa, primo sardo a esordire in serie A negli anni quaranta con il Livorno e al suo fianco Renato Raccis, bomber di Mandas: insieme finirono al secondo posto alle spalle del grande Torino. L’elenco rivela come l’apporto al calcio che conta è arrivato un po’ da tutta la Sardegna. Il bomber più prolifico della storia del calcio francese, Delio Onnis, ad esempio, era originario di Nurallao. Marcello Diomedi, unico sardo in campo il giorno dello scudetto del Cagliari (ma giocava nel Bari) era di Calangianus. Dal centro Sardegna arrivano Gianfranco Matteoli (Ovodda), Gianfranco Zola (Oliena), Marco Sau (Tonara). Salvatore Sirigu, portierone del Paris Saint Germain è di Siniscola. Nutrita la pattuglia olbiese, guidata dal grande Gustavo Giagnoni. Antonello Cuccureddu è di Alghero, i gemelli Marco e Mario Piga di Palau, Pietro Paolo Virdis di Sindia, Gigi Piras di Selargius e Andrea Cossu di Cagliari.

Di aneddoti il libro è zeppo. Come di punti interrogativi. Affascinanti. Era più forte il Cagliari con Riva e Boninsegna nel 1969, o quello senza Bonimba che vinse lo scudetto nel 1970? E cosa sarebbe successo nel 2000 se l’allenatore del Cagliari di B Gianfranco Bellotto si fosse portato in Sardegna dal Treviso Luca Toni invece del modesto Beghetto? La casualità, del resto nel calcio, la fa da padrona. Boi ricorda infatti che per caso Enrico Rocca e Andrea Arrica scelsero come allenatore Sandokan Silvestri, giusto perché il tecnico veneto si propose con una lettera nel 1961 alla società rossoblù. Con lui, snocciolati in un paio di stagioni arrivarono Gigi Riva, poi Ricciotti Greatti e Pierluigi Cera. La base su cui si costruì il Cagliari che Scopigno condusse al trionfo nel 1970.

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