La Nuova Sardegna

Nel 2004 due vittime a Villagrande

Nel 2004 due vittime a Villagrande

Era il 6 dicembre: nonna e nipotina morirono travolte da un fiume di fango

08 dicembre 2015
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VILLAGRANDE STRISAILI. Stesso giorno, 11 anni dopo. L’Ogliastra ha avuto paura che la natura presentasse il conto per la seconda volta. Dopo il dramma vissuto il 6 dicembre del 2004, quando l’alluvione travolse Villagrande Strisaili e l’acqua trascinò via con sè i corpi di una nonna e della sua nipotina. Si chiamavano Assunta Bidotti e Francesca Longoni, avevano 69 e 3 anni. Stavano insieme nella casa di via Manzoni, i genitori di Francesca quel pomeriggio erano entrambi impegnati al lavoro e la piccola era rimasta con la nonna materna. La pioggia aveva iniziato a cadere incessante subito dopo pranzo. Ma in quella casa, adagiata ai piedi della montagna, Assunta non aveva capito subito che lei e la nipotina non erano al sicuro. Nessuno, a Villagrande, probabilmente immaginava che l’ondata di acqua e fango che scendeva a valle avrebbe finito per travolgere tutto. Solo a tarda sera, quando il fiume era definitivamente uscito dagli argini trasformando la piana di Villagrande in un immenso lago, la popolazione aveva avuto la percezione della tragedia che poteva compiersi. Tutti avevano abbandonato le case, moltissimi avevano lasciato i piani bassi invasi dall’acqua per cercare rifugio più in alto, dove il fango non poteva arrivare. Tra le case erano spuntate passerelle di fortuna, sotto la pioggia la gente prendeva tra le braccia i bambini, li passava ai vicini, ai parenti. C’era paura, si sentivano grida, pianti, richieste di aiuto. Anche Assunta Bidotti aveva preso per mano la piccola Francesca e aveva cercato di salvarle la vita. Ma la scala sulla quale si trovavano aveva ceduto all’improvviso, travolta dall’acqua. E loro erano cadute ed erano state trasportate lontano. Le correnti le avevano divise, i loro corpi furono ritrovati a centinaia di metri l’uno dall’altro.

Assunta e Francesca furono le vittime di un’alluvione che ha segnato per sempre la storia di Villagrande. Da quel 6 dicembre del 2004, quando il cielo si fa cupo e la pioggia inizia a cadere incessante, la gente si mette alla finestra e prega. L’incubo che la tragedia si ripeta è ricorrente, anche perché undici anni dopo, i lavori per la messa in sicurezza del paese sono in alto mare. Per la morte di Assunta e della nipotina Francesca nessuno ha pagato: il processo ha stabilito che i cinque imputati sono innocenti. Erano accusati di non avere impedito, con perizie e interventi, che non venissero eseguiti lavori sbagliati nell’abitato del paese. Dove fiumi e canali furono coperti per consentire la costruzione di strade e case. Quelle che poi la furia dell’acqua travolse nel riconquistare il suo cammino interrotto. (si. sa.)

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