La Nuova Sardegna

Caccia di giovedì, le doppiette del centro Sardegna si ribellano: «Un favore ai cagliaritani»

di Nino Muggianu
Orgosolo, la protesta dei cacciatori a Pratobello
Orgosolo, la protesta dei cacciatori a Pratobello

Manifestazione a Orgosolo contro la modifica del calendario venatorio. L’accusa: «È uno stratagemma per portare nelle nostre terre i cacciatori di altre zone dell'isola»

07 dicembre 2015
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ORGOSOLO. I cacciatori incrociano le doppiette e si astengono dalla loro passione della domenica. Il motivo della protesta è l’estensione della caccia al cinghiale al giovedì. Una modifica al regolamento venatorio, sostengono, che serve solo a favorire i colleghi cagliaritani, che il giovedì “invadono” il centro Sardegna con le loro doppiette per cacciare i cinghiali. Di qui la minaccia di fermarsi.

Uno sciopero a oltranza fino a quando non riceveranno risposta alle loro istanze. Erano un migliaio ieri nella piana di Pratobello a Orgosolo i rappresentanti delle compagnie di caccia arrivati da tutta l’isola, in particolare dal nuorese e dall’Ogliastra.

Per la clamorosa ribellione contro l’estensione della caccia grossa le doppiette hanno scelto uno dei luoghi simbolo della protesta popolare. A organizzare il sit in, l'autogestita Fundales di Orgosolo, che ha radunato tutte le compagnie per esprimere la contrarietà per il mancato coinvolgimento al tavolo dei lavori per la redazione del piano contro la peste suina africana, per la riduzione delle giornate di caccia alla migratoria, ma soprattutto per la modifica del calendario venatorio che prevede la caccia al cinghiale di giovedì.

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«Non è concepibile che tutti gli anni si paghino le concessioni per un calendario che poi viene sistematicamente modificato – è l’accusa dei cacciatori –. Se non saranno discusse le nostre istanze, è nostra intenzione sospendere la caccia al cinghiale nella stagione in corso, nonché interrompere tutte le attività di volontariato nelle campagne antincendio e della tutela dei boschi che ogni anno mettiamo a disposizione per la salvaguardia del patrimonio boschivo».

Dietro la protesta dei cacciatori del centro Sardegna c’è il timore che l’estensione del calendario venatorio al giovedì sia un escamotage per le doppiette di altre zone dell’isola. In particolare di Cagliari. A dirlo a chiare lettere è Boelle Buesca, non un cacciatore, ma consigliere comunale di opposizione a Orgosolo. «È uno stratagemma per portare i cacciatori del Cagliaritano nelle nostre terre. Non ci vuole molto per capirlo. Anche se loro sostengono che cinghiali ne hanno in abbondante quantità a noi resta più di un dubbio».

All'incontro hanno partecipato delegazioni provenienti da tutta la Sardegna. Erano presenti anche i sindaci di Orgosolo e Urzulei. Ha aperto l'assemblea Nicola Sanna, presidente della zona autogestita di caccia di Orgosolo, che ha condannato l'assenza delle altre associazioni venatorie.

Il presidente del Cpa (Caccia pesca ambiente) Marco Efisio Pisanu, componente del comitato regionale faunistico, ha poi messo in evidenza quelle che a suo dire sono le grosse pecche organizzative della Regione, in merito all'attuazione del provvedimento sull’eradicazione della pesta suina, denunciando la mancata comunicazione tra la le direzione generale del corpo forestale di vigilanza ambientale e le stazioni sparse sul territorio.

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