La Nuova Sardegna

Pigliaru: «Energia, la partita è aperta»

Pigliaru: «Energia, la partita è aperta»

Il presidente sull’incontro al Mise: essenzialità e superinterrompibilità, il Governo è chiamato a fare pressing su Bruxelles

26 novembre 2015
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SASSARI. La partita dell’energia ancora non è chiusa, ma la Sardegna è in svantaggio netto. Il governo ha preso tempo, il vertice di martedì al Mise si è risolto con un nulla di fatto. Il governatore Francesco Pigliaru e gli altri rappresentanti della Regione sono tornati a casa con vaghe rassicurazioni, dopo avere sentito discorsi non condivisi. In bilico ci sono due temi cruciali: la superinterrompibilità, cioè la riduzione del prezzo dell’energia, e l’essenzialità. Su quest’ultima, a rischio per tre centrali sardi su quattro, la posizione del governo sembra essere la fotocopia di quella di Terna. Che ai primi di novembre ha suggerito all’Authority la revoca del regime per le centrali di Ottana, Porto Torres e Portovesme nel Sulcis. Ieri, in apertura dei lavori del consiglio regionale, il governatore Francesco Pigliaru ha riferito in aula sui contenuti e sull’esito dell’incontro al Ministero.

L’incontro al Mise. Secondo Pigliaru il discorso non è chiuso, tra due settimane arriveranno risposte certe. «Ministro e sottosegretario – ha spiegato il governatore – hanno parlato di una situazione di forte dialettica con l'Unione europea. Anche perché ci sono stati cambiamenti di componenti della commissione Concorrenza. È stato adottato un punto di vista meno favorevole all'istituto della superinterrompibilità». Pigliaru ha aggiunto che il governo è riuscito sino a questo momento a scongiurare la cancellazione totale, ma « è ancora in discussione il livello a cui si potrà arrivare: c'è un forte confronto. Il Governo sa bene che deve far valere il caso particolare dell'insularità rispetto al resto d'Italia e d'Europa». Per questo, ha assicurato Pigliaru «la Regione ha stimolato molto il governo a esercitare pressioni su Bruxelles». L'altro argomento trattato è stato quello delle essenzialità delle centrali: «È un regime transitorio ma fondamentale, serve per garantire la stabilità del sistema elettrico della Sardegna». Quello che, secondo Terna, grazie ai lavori effettuati sulla rete, potrebbe invece reggersi sulle sue gambe.

Posti di lavoro a rischio. Se il governo ritiene che le centrali possano mantenere senza l’essenzialità gli attuali livelli occupazionali, la Regione è invece molto scettica: «L’essenzialità è uno strumento necessario – ha detto Pigliaru – per consentire che rimangano aperte centrali fondamentali e il mantenimento dei posti di lavoro soprattutto in due aree della Sardegna che vivono già una situazione di grave crisi».

In attesa del metano. L’essenzialità è comunque uno strumento provvisorio, necessario nella fase di transizione «verso il momento in cui avremo centrali più efficienti e il metano a disposizione del sistema produttivo». Una transizione che «deve essere morbida», ha aggiunto Pigliaru. Che ha concluso: «Siamo pronti ad ascoltare chi rappresenta le centrali. Subito dopo torneremo al tavolo col governo».

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