La Nuova Sardegna

Il turismo si fa sostenibile: più aree marine protette

di Claudio Zoccheddu
Il turismo si fa sostenibile: più aree marine protette

A Cabras l’incontro internazionale di 60 Amp: annunciate cooperazioni tra Stati L’assessore Morandi: «L’isola-parco è un modello su cui noi crediamo molto»

26 novembre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





CABRAS. In uno scenario di guerra c’è poco spazio per i progetti turistici, soprattutto per quelli che provano a disegnare un itinerario mediterraneo che parte dall’Europa e raggiunge i paesi del Nord Africa e quelli del Medio Oriente, passando per la Turchia. L’incontro tra i protagonisti della rete Medpan, 180 addetti provenienti da 60 aree marine protette di 18 Paesi mediterranei che si occupano di promuovere la sostenibilità ambientale, è stata un’occasione di dialogo e confronto tra i sostenitori del turismo sostenibile ma anche la tribuna da cui lanciare un messaggio di pace e di collaborazione tra nazioni. Gli scenari di guerra che si stanno allestendo nel Mediterraneo sono una preoccupazione troppo forte per fare finta di nulla, anche perché Medpan comprende zone ad alto rischio come Giordania, Libano e Tunisia, oltre a tutti i Paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo. «Lavorare insieme per costruire una rete turistica basata sulla sostenibilità ambientale è anche un metodo per diffondere la pace e riscoprire il nostro mare – ha spiegato Purificaciò Canals, presidente di Medpan – solo con la cultura, che si diffonde anche tramite il turismo, possiamo pensare di azzerare anche i problemi politici e di avvicinare i popoli». L’obiettivo ambientale alla base di Medpan è piuttosto ambizioso: «Entro il 2020 speriamo di riuscire proteggere il 10 per cento dell’estensione del Mediterraneo attraverso la formazione di aree marine protette lungo le coste e in alto mare. Adesso siamo arrivati appena all’uno ma contiamo di crescere molto rapidamente e di fornire assistenza e consulenze a chiunque sposi la nostra idea».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore regionale al Turismo, Francesco Morandi: «L’isola-parco è un modello di eco-turismo su cui abbiamo deciso di puntare. La Sardegna conta 5 Amp, 2 parchi nazionali e 3 parchi regionali che sono già in rete tra loro e che possiamo già esportare come modello turistico». Nei pacchetti viaggio del futuro potrebbe esserci spazio anche per la qualità della vita, oltre che per le bellezze ambientali: «Lo stile e la qualità della vita sono tra le caratteristiche più conosciute della nostra terra, per questo prepareremo una nuova offerta turistica che prevede ogni tipo d’esperienza». Tra i relatori Maria Grazia Bellisario, del ministero. «La cultura e il turismo sono importantissimi strumenti di cooperazione e l’Italia sta per varare un progetto che ci unisce a Libano, Giordania e Tunisia». Le collaborazioni tra nazioni potrebbero essere un passo in avanti per cancellare le perplessità che nascono quando si guarda verso il Mediterraneo, su cui soffiano venti di guerra che fanno paura anche a chi parla di sostenibilità e di turismo ambientale.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative