La Nuova Sardegna

“Antas” esce tradotto in giapponese e sbarca a Tokyo con i Giganti

di Luciano Piras
“Antas” esce tradotto in giapponese e sbarca a Tokyo con i Giganti

NUORO. Ora i giganti di Mont’e Prama parlano anche in giapponese. E sbarcano a Tokyo con le pagine di un bimestrale tanto fresco e moderno, quanto antiche e polverose sono le statue di Cabras. È la...

26 novembre 2015
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NUORO. Ora i giganti di Mont’e Prama parlano anche in giapponese. E sbarcano a Tokyo con le pagine di un bimestrale tanto fresco e moderno, quanto antiche e polverose sono le statue di Cabras. È la nuova sfida di “Antas”, la giovane rivista di storie e personaggi della cultura sarda, infatti, che porta nel Sol Levante i colossi del Sinis. Con un numero speciale interamente stampato con i logogrammi nipponici e un corredo fotografico di Donovan Frau che esalta la bellezza e la grandezza de sos Zigantes della terra dei nuraghi. Un reportage firmato da Alessandra Ghiani e già uscito in italiano nel sesto numero della rivista diretta da Pierpaolo Fadda, edita a Mogoro dalla Ptm di Claudio Pia. Un’avventura davvero ambiziosa «per parlare della Sardegna al mondo intero», è lo slogan.

E Tokyo, dove approderà domenica prossima, 29 novembre, grazie all’Associazione Isola Sardegna Giappone, è soltanto la prima tappa di un lungo viaggio verso l’internazionalizzazione del bimestrale nato nel giugno del 2014. Stampato in 2.500 copie, formato quadernone, carta patinata, 64 pagine interamente a colori, “Antas” è stato presentato ufficialmente lunedì scorso nella biblioteca dell’Isre, in via Papandrea, sempre più agorà culturale a tutto tondo. «Nell’Atene sarda – ha sottolineato Fadda –: un traguardo per “Antas”. Il nostro giornale nella città di Grazia Deledda, di Salvatore Satta... di tantissimi artisti e intellettuali... non vi nascondo un filo di emozione». Quella stessa emozione che passa di lettore in lettore quando Fadda annuncia che la rivista sbarcherà in Giappone con un esperimento di otto pagine che ha già suscitato tanto interesse da gettare le base per altre traduzioni. Una vera e propria operazione di marketing che porterà i suoi frutti a vantaggio della Sardegna tutta. Una strategia, del resto, scritta nel dna di questo periodico: “Antas”, come le ante di una porta o di una finestra che si aprono al mondo; “Antas”, chiara evocazione del tempio dedicato al dio Sardus pater a Fluminimaggiore. Un marchio identitario, insomma, che tuttavia non vuole fermarsi al solito sardismo da cartolina. Tant’è vero che basta scorrere il sommario dell’ultimo numero in edicola e in libreria: se è vero che ad aprire è un omaggio a Giovanni Lilliu e al mito di su Nuraxi di Barumini, altrettanto vero è che grande spazio è lasciato al ritratto di Fabio Aru campione del ciclismo, come pure al maestro del ferro domato Roberto Ziranu e alla scrittrice Maria Giacobbe, alla stilista Mary Emme, all’artista-artigiana Chiara Curreli. Non basta: “Antas” lancia anche il progetto “Antas junior”, una rivista nella rivista, interamente dedicata alle scuole e per le scuole.

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