La Nuova Sardegna

Bombe per l’Arabia, ora anche il Pd incalza la Pinotti

di Alessandro Pirina
Bombe per l’Arabia, ora anche il Pd incalza la Pinotti

SASSARI. Le bombe di Domusnovas ritornano in Parlamento. Ma se in precedenza a chiedere lumi sulla vendita delle armi all’Arabia Saudita erano state le opposizioni, dal leader di Unidos, Mauro Pili,...

25 novembre 2015
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SASSARI. Le bombe di Domusnovas ritornano in Parlamento. Ma se in precedenza a chiedere lumi sulla vendita delle armi all’Arabia Saudita erano state le opposizioni, dal leader di Unidos, Mauro Pili, ai deputati della nuova Sinistra Italiana, questa volta la richiesta porta la firma del Pd. Dello stesso partito del ministro della Difesa, Roberta Pinotti (foto), che, a proposito delle bombe fabbricate alla Rwm di Domusnovas e partite dall’aeroporto di Cagliari e poi dal porto di Olbia, si era limitata a parlare di una operazione «a norma di legge, con tutte le autorizzazioni necessarie».

Ma è proprio da lì, da quelle dichiarazioni rilasciate a margine di un convegno sulla Nato, che quattro senatori del Pd hanno presentato a Palazzo Madama una interrogazione al ministro. «Vogliamo sapere dalla Pinotti sulla base di quali valutazioni sarebbero stati autorizzati trasferimenti di ordigni esplosivi, prodotti in Sardegna, da Cagliari verso l'Arabia Saudita, un paese che dal marzo 2015 guida la coalizione in guerra con i ribelli Houthi in Yemen». A presentare il documento sono i dem Silvana Amati e Sergio Lo Giudice, membri della commissione Diritti umani del Senato, un’interrogazione sottoscritta anche dalle senatrici Manuela Granaiola e Daniela Valentini. «Onu, Ue e ong sul territorio – sostengono i senatori del Pd – parlano di una vera e propria catastrofe umanitaria, con bombardamenti su infrastrutture civili, ospedali, scuole, che coinvolge l'80 per cento della popolazione yemenita. La legge 185 del 1990 e le convenzioni internazionali ratificate in materia vietano il trasferimento di armamenti se esiste il rischio, anche potenziale, che vengano usati in contesti di violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani».

Chiede al governo di chiarire la sua posizione sulla vendita di armi anche la Sinistra Italiana, che ha presentato una mozione sulle proposte di contrasto al terrorismo. Contro il governo Renzi è ritornato in campo anche il Movimento 5 Stelle. «Il ministro – recita una interrogazione dei senatori della commissione Difesa – spieghi il perché della prosecuzione del commercio d’armi con l’Arabia Saudita nonostante altri paesi europei, come la Germania, l’abbiano interrotta da un anno».

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