La Nuova Sardegna

luca pizzuto

«Una sinistra sarda, sempre alleata al Pd»

di Alessandro Pirina
«Una sinistra sarda, sempre alleata al Pd»

SASSARI. «Solo una differenza di vedute». La liquida così Luca Pizzuto la spaccatura di Oristano. Per il segretario regionale di Sel, dunque, la decisione del gruppo che fa capo a Michele Piras di...

23 novembre 2015
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SASSARI. «Solo una differenza di vedute». La liquida così Luca Pizzuto la spaccatura di Oristano. Per il segretario regionale di Sel, dunque, la decisione del gruppo che fa capo a Michele Piras di non prendere parte alla votazione sulla relazione finale dell’assemblea del partito rientra nella normale dialettica politica. Una dialettica che però rischia di portare ad approdi diversi. Per Pizzuto la scelta di Sinistra Italiana è prematura, è solo una tappa di un percorso che porterà alla nascita della nuova Sel. «Sinistra Italiana non è un nuovo soggetto politico, ma per ora è solo il gruppo parlamentare che si è costituito alla Camera tra Sel e gli ex Pd», tiene a sottolineare il segretario regionale. Al di là di Montecitorio, dunque, il gruppo che raggruppa i vendoliani con Fassina, D’Attorre e altri ex dem non esiste. «È proprio così. E non nego che mi infastidisca quando sento esponenti di altri partiti parlare a nostro nome. Sel esiste, non è stata sciolta. È stato avviato un percorso e Sinistra Italiana ne fa parte. Ma sarà solo il congresso a decidere il nostro futuro».

Sinistra sarda. E proprio sul domani Pizzuto sembra avere le idee chiare. Più che una Sinistra italiana lui punta a una Sinistra sarda allargata a Irs e Rossomori e alleata del Pd. «Noi siamo in linea con il documento nazionale del 24 ottobre, noi in questo percorso ci siamo, ma vogliamo avviare un processo di federazione – spiega il segretario –. L'assemblea regionale di Sel ha deciso di aprire le porte a un grande processo di costruzione di sinistra, autonomista, sovranista ed euromediterranea, che abbia l'ambizione di governare per migliorare la vita delle nostra gente dentro la coalizione di centrosinistra». E, dunque, con gli indipendentisti di Irs e Rossomori. «Certo, ma non solo. Noi vogliamo aprirci all’associazionismo, a chiunque si faccia avanti e voglia battersi per il lavoro e contro la povertà».

Il rapporto con il Pd. Alleato naturale di questa Sinistra sarda sarà il Pd. «Non potrebbe essere altrimenti. Sono anni che con il Pd ci relazioniamo e governiamo. È vero che Sel è alla opposizione del governo Renzi, ma in Sardegna la situazione è diversa. Il Pd non è solo Renzi, ma è un grande soggetto di massa. E altrettanto importanti sono il Partito dei sardi e il Centro democratico: il nostro rapporto non è in discussione e ha per noi un grande valore».

Il bis di Zedda. Il primo banco di prova saranno le amministrative di maggio, dove spicca il caso Cagliari, con Massimo Zedda, unico sindaco di una città capoluogo iscritto a Sel, che punta alla riconferma. Un appuntamento a cui la sinistra rischia però di presentarsi lacerata. «Assolutamente no. A Oristano, alcuni compagni, di cui rispetto l'opinione e il dissenso, hanno deciso di non partecipare alla votazione. Ma su altri temi importanti vi è stata la piena condivisione: l'assenso all'alleanza di centrosinistra nel governo della Regione e la volontà di vincere le prossime amministrative. Lo ha detto chiaro e tondo anche Piras».

L’operato di Pigliaru. Per Pizzuto, e dunque per tutta l’area di Sel a lui vicina, dal senatore Luciano Uras all’assessore regionale Claudia Firino, l’alleanza con il centrosinistra non ha alternative. Anche se alla giunta Pigliaru arriva la richiesta di fare di più. «È una cosa più che normale – sostiene Pizzuto, che è anche consigliere regionale –. Noi vogliamo sempre di più, anche se sarebbe disonesto non riconoscere gli sforzi fatti da Pigliaru vista la drammatica eredità lasciata dal centrodestra. E comunque lo stanziamento delle risorse per la sperimentazione triennale del reddito di cittadinanza è una testimonianza che si sta andando nella giusta direzione».

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