La Nuova Sardegna

Pinotti sulle bombe sarde: «Tutto secondo la legge»

di Alessandro Pirina
Pinotti sulle bombe sarde: «Tutto secondo la legge»

Il ministro della Difesa interviene sul caso del cargo partito da Elmas per l’Arabia Di Maio: indecente, così si aiuta l’Isis. Fassina: limitare la vendita di armi agli Stati

21 novembre 2015
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SASSARI. Tutto a norma di legge. Per il ministro Roberta Pinotti il carico di bombe partito da Cagliari alla volta dell’Arabia Saudita - e quasi certamente destinato al conflitto yemenita - non è una questione che merita di essere discussa in Parlamento, come hanno richiesto i deputati di Sinistra italiana. Per la titolare della Difesa è un semplice scambio commerciale fatto nel pieno rispetto della legge. «Si tratta di una fabbrica tedesca che produce in Italia – ha dichiarato la Pinotti ai microfoni di Repubblica Tv –. La produzione può essere svolta e l’esportazione può essere fatta. Per quanto riguarda le autorizzazioni è tutto regolare, altrimenti non partirebbero in visibilità come fanno. Operano nel pieno rispetto della legge». Con queste parole il ministro chiude la polemica sulle tonnellate di armi prodotte dalla fabbrica Rwm di Domusnovas e partite mercoledì da Elmas alla volta dell’Arabia Saudita. O meglio prova a chiuderla. Invece, le sue parole non placano le opposizioni, sempre più all’attacco di un governo Renzi ai loro occhi cerchiobottista.

Dal Movimento 5 Stelle, dopo le accuse di 24 ore prima di Beppe Grillo, arriva la dura presa di posizione di Luigi Di Maio. «Per sconfiggere il terrorismo – attacca il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio – bisogna affamare Isis, farla morire di fame. Occorre sanzionare i Paesi che finanziano indirettamente il terrorismo tra cui Arabia Saudita, Qatar, Kuwait e anche Turchia che al tavolo del G20 finge di voler risolvere il problema. Dall'altra parte bisogna fare subito una moratoria per le armi perché è indecente che l’altra sera siano partite dalla Sardegna 200 bombe per l'Arabia Saudita quando questa aiuta l'Isis». Contro l’intervento di ieri della Pinotti si scaglia anche l’ex-compagno di partito Stefano Fassina, oggi esponente di punta della nuova Sinistra Italiana. «La risposta del ministro è davvero preoccupante. Per la Pinotti è tutto ok perché le armi vengono vendute nel rispetto della legge. Certo, non abbiamo dubbi su questo. Ma poi, succede che in parte, le armi finiscono anche ai terroristi islamici. Il Governo prepari subito un decreto per introdurre condizioni più restrittive per la vendita di armi agli Stati».

Le parole della titolare della Difesa non sono piaciute nemmeno alla Rete italiana per il disarmo e ad Amnesty International Italia. «È inaccettabile che il ministro sostenga che sono regolari le fornitura di bombe e materiali militari italiani all'Arabia Saudita impegnata in un conflitto in Yemen senza alcun mandato da parte delle Nazioni Unite. Chiediamo un incontro urgente con il premier per chiarire la posizione del governo sulle esportazioni di armamenti».

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