La Nuova Sardegna

Agguato sulla strada ucciso allevatore di 42 anni

di Tito Giuseppe Tola
Agguato sulla strada ucciso allevatore di 42 anni

Giampietro Argiolas freddato a fucilate mentre guidava il suo camion

20 novembre 2015
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NORAGUGUME. Una scarica di pallettoni esplosa da una o forse più armi ha fulminato Giampietro Argiolas, 42 anni allevatore di Noragugume, mentre rientrava alla guida di un camioncino Fiat Iveco dall’azienda zootecnica di famiglia che conduceva assieme al padre e a un fratello. L’agguato è stato teso al tramonto lungo la strada provinciale 33 che collega Borore a Ottana. Chi ha ucciso Giampietro Argiolas ne conosceva le abitudini e lo ha atteso nel punto un cui passava tutti i giorni alla stessa ora. Poco dopo le 18 di ieri l’allevatore di Noragugume è andato incontro alla morte nel tratto di strada a valle del paese nella zona di Chintorza, all’inizio di una salita poco prima di una cava abbandonata. Il camioncino viaggiava in direzione di Noragugume quando è stato investito da una pioggia di proiettili che hanno colpito Argiolas in pieno volto. La dinamica dell’agguato è ancora da ricostruire nei dettagli. Sull’omicidio indagano i carabinieri della compagnia di Ottana coordinati dal tenente Massimo Meloni. Le fucilate sono partire dal lato destro della strada a poca distanza dal camion che iniziava a percorrere un tratto in salita, forse Argiolas aveva scalato di marcia e rallentato.

La vittima non si è accorta dell’agguato. All’imbrunire non è difficile scambiare per cespugli tutte le ombre al lato della strada. Le fucilate hanno fulminato Giampietro Argiolas uccidendolo sul colpo. Il camioncino ha proseguito la corsa senza guida sbandando a sinistra e ribaltandosi in cunetta sul lato opposto della carreggiata. Pare che a notare il mezzo fuori strada sia stato un automobilista, che ha dato l’allarme pensando che si trattasse di un incidente. I carabinieri, che sono subito intervenuti, si sono resi conto che si trattava di ben altro. Nel frattempo è arrivata un’ambulanza del 118.

Il corpo dell’allevatore è stato estratto dal mezzo e adagiato ai bordi della strada, ma il medico si è limitato a constatare il decesso. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno illuminato a giorno la scena del delitto e i carabinieri della compagnia di Macomer col comandante del nucleo radiomobile, tenente Gabriele Tronca. Poi sono arrivati gli amici e i parenti dell’allevatore. L’anziano padre di Giampietro Argiolas, Leonardo, è stato tra i primi ad arrivare sul posto. Chiuso in un dolore composto ha chiesto ripetutamente di poter vedere il corpo del figlio e ha atteso, nonostante il freddo si facesse sentire, finché il cadavere non è stato portato via. A chi gli dava conforto ripeteva di non volere allontanarsi e che non capiva quella morte assurda.

Poco più tardi è giunto sul posto il sostituto procuratore del Tribunale di Oristano, Armando Mammone, che coordina le indagini. Poi è intervenuto il medico legale che ha proceduto all’esame esterno del corpo, confermando la causa del decesso. Il corpo della vittima è stato trasportato all’istituto di medicina legale di Cagliari dove, forse oggi, sarà eseguita l’autopsia che potrà fornire ulteriori informazioni sull’agguato e sull’arma (o le armi se a sparare sono stati più fucili) utilizzate dagli assassini. Le indagini si annunciano complesse, anche perché non è facile scavare nell’ambiente agropastorale al quale sembra essere legato il delitto. L’allevatore, che era sposato con una ragazza di Silanus (dalla quale aveva avuto due figli) e separato, viveva a Noragugume con la famiglia paterna e aveva iniziato a rifarsi una vita.

Ieri Giampietro Argiolas aveva trascorso il pomeriggio nell’azienda di famiglia a Funtana ’e Piscamu, una località poco distante dal luogo dell’agguato situata nelle campagne tra Noragugume e Ottana, nella zona dove due anni fa cadde la fuliggine che annerì migliaia di pecore al pascolo. Si tratta di una grossa azienda con centinaia di capi che richiedono un particolare impegno. Gli assassini evidentemente sapevano che Argiolas era sul posto e lo hanno atteso all’imbrunire.

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