La Nuova Sardegna

Cocco: bene la nuova continuità

Cocco: bene la nuova continuità

Governo promosso dal capogruppo dem, ma anche da Uras (Sel) e Capelli (Cd)

16 novembre 2015
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SASSARI. Il Pd in blocco plaude allo stanziamento dei 30 milioni di euro per la continuità territoriale. Ma non è una novità, visto che la firma sul contributo a più zeri per avvicinare la Sardegna alla penisola è quella del segretario-premier Matteo Renzi. Ma a esprimere soddisfazione per l’arrivo dei soldi che permetteranno alla Regione di rimodellare il sistema di collegamenti aerei sono anche il Centro democratico e Sel, non proprio fan dell’operato del governo e del renzismo in genere.

Il Pd. «I 30 milioni di euro finanziati dal Governo alla Sardegna per la continuità territoriale – afferma il capogruppo Pietro Cocco – sono un risultato importantissimo, frutto del lavoro costante del presidente Pigliaru con il primo ministro Renzi che ha mantenuto gli impegni sottoscritti a Olbia il 28 maggio. Grazie alla sinergia e capacità di coordinazione messa in atto tra la giunta regionale e il governo nazionale sulla continuità territoriale e sulla rete ferroviaria, sono arrivati i risultati sperati che mettono a tacere gli strilloni di turno, soprattutto quelli che, governando durante questi anni appena passati, hanno fallito miseramente». Affermazioni, quelle di Cocco, in linea con quelle di Renato Soru, che ha accusato esplicitamente Ugo Cappellacci di aver fatto lievitare i costi della continuità nei 5 anni della sua amministrazione. Parole di apprezzamento che fanno seguito a quelle di tanti altri esponenti dem, da Silvio Lai a Romina Mura, da Roberto Deriu a Gavino Manca e Salvatore Demontis.

Sel e Cd. Ma lo stanziamento dei fondi per la continuità territoriale ammorbidisce anche il deputato Roberto Capelli, del Centro democratico, e il senatore Luciano Uras, di Sel, mai troppo teneri verso Renzi. «I 30 milioni di euro sono un segnale positivo – affermano i due parlamentari –. Vogliamo esprimere apprezzamento per la decisione del governo. Un impegno preso a cui si dà riscontro. Rimane da fare tanto, però, per assicurare ai sardi i medesimi diritti alla mobilità degli altri cittadini italiani ed europei. In questi anni stato di insularità e continuità territoriale costituiscono priorità rilevanti della più generale battaglia sulla “questione sarda” posta all’attenzione in Parlamento con la discussione e l’approvazione unanime da parte delle due camere delle relative mozioni. Pensiamo – concludono Capelli e Uras – che l’impegno unitario nell’interesse della Sardegna e dei sardi sia il terreno sul quale far crescere una nuova positiva stagione della sovranità e della autonomia responsabile, capace di individuare obiettivi e di cogliere progressivamente i risultati». (al.pi.)

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