La Nuova Sardegna

Stop a discariche e liquami progetto per Santa Gilla

Stop a discariche e liquami progetto per Santa Gilla

Cagliari, il Comune pensa a un rilancio della zona umida ad alto pregio Ma serve subito un’azione importante di riqualificazione dell’area

15 novembre 2015
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CAGLIARI. Discariche a cielo aperto, liquami che esondano in occasione delle piogge dal canale di raccolta dei corsi d’acqua che sboccano nella laguna, una quantità di pescatori abusivi che disseminano di capanni le sponde per sistemare gli attrezzi: è l’immutabile fotografia dello stagno di Santa Gilla, nonostante sia una zona umida protetta dalla convenzione di Ramsar per il transito dei fenicotteri rosa, laguna destinataria di progetti naturalistici europei (Life Natura), miniera archeologica del periodo punico-romano perché nell’antichità i fiumi erano navigabili, le navi stavano in rada, la merce giunta dalle imbarcazioni fluviali veniva trasportata fino alla nave con le chiatte, le chiatte spesso si rovesciavano lasciando così un tappeto di reperti sotto il fango della laguna.

Le acque dello stagno sono state sempre molto pescose, anche i mitili avevano i loro estimatori, ma il consorzio di gestione formato dalle cooperative di pescatori professionali ha attraversato momenti di difficoltà soprattutto a causa di dissidi interni e non ha mai avuto la forza di elaborare un progetto di gestione completo. Una piccola svolta è in arrivo, la stanno promuovendo i comuni (Cagliari, Assemini, Capoterra ed Elmas) che compongono l’ufficio intercomunale Laguna di Santa Gilla. Le aree degradate dello stagno verranno riqualificate. È il primo passo per riprendere il discorso sul turismo naturalistico sullo stagno. Il progetto verrà presentato domani mattina nel comune di Cagliari, capofila del progetto.

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