La Nuova Sardegna

Attacco a Parigi: la solidarietà delle comunità islamiche di Cagliari al consolato di Francia

Da sinistra il console onorario Andrea Dore con i rappresentanti delle comunità marocchina e libanese (foto Mario Rosas)
Da sinistra il console onorario Andrea Dore con i rappresentanti delle comunità marocchina e libanese (foto Mario Rosas)

Un pellegrinaggio in piazza Deffenu sede della rappresentanza consolare onoraria, fiori, un sit in di Cgil, Cisl e Uil e la visita del sindaco Massimo Zedda con i parlamentari Marco Meloni e Luciano Uras

14 novembre 2015
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CAGLIARI. Un mazzo di fiori bianchi senza nome ha accolto stamani in piazza Deffenu il console onorario di Francia a Cagliari, Andrea Dore, secondo grado della Legion d'onore conferita per meriti eminenti. Una notte praticamente insonne cominciata davanti a Sky canale 201 per vedere proprio la partita Francia-Germania e continuata al telefono con l'ambasciata di Roma per seguire fino all'ultimo l'escalation della violenza terroristica esplosa ieri a Parigi. Stamani il primo gesto è stato di portare a mezz'asta la bandiera francese.

Nel pomeriggio il sit in organizzato da Cgil, Cisl e Uil davanti al consolato e la visita del sindaco Massimo Zedda per testimoniare la solidarietà al console e al sindaco di Parigi, ma anche per annunciare che la città si mobiliterà in una manifestazione di sostegno alla Francia colpita. Con Zedda c'erano il deputato Marco Meloni e il senatore Luciano Uras: "Di fronte a un fatto del genere - ha detto Uras - ci vuole una risposta alta istituzionale e anche sul piano economico, bisogna lavorare per garantire sicurezza, bisogna evitare le semplificazioni dettate dalla profonda emozione".

Un via vai nel consolato dove è stato aperto un libro per scrivere un pensiero da consegnare all'ambasciata di Francia. Andrea Dore ha sottolineato l'importanza delle testimonianze delle comunità islamiche di Cagliari.

Così Doreid Mohammad, medico, presidente dell'associazione Sardegna-Libano: "Siamo choccati per ciò che sta accadendo, sono atti inaccettabili qualunque sia la matrice, religiosa o laica, l'Islam non è terrorismo, il fanatismo sì". E Hassan Laoudini, mediatore culturale, presidente della comunità marocchina: "Siamo qua per esprimere al console di Francia il profondo dolore per la strage di Parigi, siamo qui per dire che l'Islam è una religione di pace e di fratellanza che non può e non deve essere coinvolto in fatti di sangue e di terrorismo. Vogliamo esprimere la nostra vicinanza al popolo francese".

Michele Carrus, segretario regionale Cgil: "Siamo venuti perché avevamo l'esigenza di affermare la vicinanza dei lavoratori, dei giovani, delle famiglie sarde ai familiari delle vittime innocenti, dobbiamo rispondere con fermezza e saggezza a questa violenza cieca. I nostri nemici non sono i due miliardi di musulmani del pianeta, ma sono le bande criminali che si sono insediate in Iraq, Iran, Libia e che sono nemiche della loro stessa religione"

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