La Nuova Sardegna

Rivoluzione degli ospedali, l'assessore Arru deve fronteggiare la rivolta di Nuoro

Luigi Arru
Luigi Arru

Nella sua città l'esponente della giunta Pigliaru è contestato. Al centro le scelte che rischiano di declassare il San Francesco

13 novembre 2015
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NUORO. Da una parte l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru che difende la sua riforma: «Il San Francesco sarà un ospedale di primo livello rinforzato» ha assicurato in più occasioni. Dall’altra i sindacati provinciali, in primis la Cisl ma anche la Cgil, che non credono alle sue parole e, anzi, lo accusano di voler fare retrocedere l’ospedale di Nuoro a tutto vantaggio di Cagliari e Sassari e soprattutto del Mater Olbia. All’attacco dell’assessore anche i sindaci e gli amministratori del Nuorese, tutti preoccupati per il futuro delle zone centrali, da anni in attesa del famoso Terzo polo sanitario. «Basta parlare di poli – ha sentenziato l’assessore Arru –, i poli portano alle esclusioni mentre noi abbiamo necessità di creare reti se vogliamo offrire una sanità di qualità». «Diluire le risorse su più poli significherebbe sacrificare la qualità».

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Sul versante opposto il consigliere regionale capo gruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis: «Mi auguro – ha detto dopo un recente faccia a faccia con Arru – che l’assessore mediti di nuovo e più profondamente su alcune sue affermazioni».

Michele Fele, intanto, segretario della Cisl nuorese, ha più volte ribadito il suo appello all’unità per fare fronte comune contro questa «riforma che darà un colpo di spugna a Nuoro». Suo il primo invito «ai cugini sindacalisti» a scendere in piazza o a manifestare clamorosamente per dire no «a questo riordino della rete ospedaliera portata avanti dalla Regione».

«Mi preoccupa l’aspetto rinunciatario dell’assessore» sono state le parole di Pietro Pittalis in chiusura di un convegno organizzato dalla Confindustria della Sardegna centrale. «Quello che mi auguro – ha ribadito invece il medico nuorese nonché assessore regionale della Sanità – è una svolta nel modello di cure che risponda alle esigenze dei pazienti, non a quelle dei partiti. Io devo essere credibile come sardo prima che come nuorese e ho un obbligo di fedeltà nei confronti di Francesco Pigliaru che mi ha chiamato al governo regionale come elemento di garanzia. E poi siamo seri, non posso fare lobbismo di basso profilo».

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Un messaggio chiaro che non lascia spazio ai provincialismi e campanilismi vari. «L’obiettivo della riforma è offrire ai sardi un servizio sanitario di qualità». Eppure le zone interne, Nuoro capofila, ma anche Sorgono e Macomer, poco si fidano delle parole. Il San Francesco come lo Zonchello e il San Camillo cercano un ruolo nello scenario prossimo futuro della sanità sarda.

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