La Nuova Sardegna

Riforma degli ospedali, il nodo di Alghero e Ozieri

L'ospedale di Ozieri
L'ospedale di Ozieri

Nel Sassarese i due centri chiedono ancora maggiore considerazione alla Regione

13 novembre 2015
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ALGHERO. Un ospedale che abbia la classificazione di primo livello? Alghero e Ozieri (con i loro presidi che saranno accorpati) ci sperano, anche perché un mesetto fa a dare rassicurazioni in tal senso era stato proprio l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, in visita alla cittadina catalana, quando al termine di una mattinata passata a confrontarsi con il muro di gomma eretto da amministratori, politici, sindacalisti, medici, operatori e cittadini, aveva ceduto su tutta la linea dicendo sì all'ospedale di primo livello per Alghero-Ozieri, ma anche che appena sarà approvato il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale si potrà riprendere a parlare del nuovo ospedale di Alghero.

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Essere un ospedale di primo livello significa anche poter contare un reparto di Rianimazione e su cinque o sei rianimatori in più. Classificazione nazionale alla mano, tuttavia, quella di primo livello è una struttura ospedaliera che garantisce, oltre alle prestazioni fornite dagli ospedali sede di Pronto soccorso, anche le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione e, contemporaneamente, assicura interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con Unità di terapia intensiva cardiologica, laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, prestazioni trasfusionali e diagnostica per immagini. I due ospedali di Alghero, dunque, non solo conserverebbero i servizi di cui già dispongono, ma verrebbero potenziati.

Per in nuovo ospedale, invece, si spera in parte dei 240 milioni di premialità destinati alle Regione che approvano la nuova rete ospedaliera.

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