La Nuova Sardegna

Ha un distacco di retina, ma non può essere operato: i chirurghi oculisti sono a Las Vegas

di Mauro Lissia
Un paziente sottoposto a laserterapia dopo il distacco della retina
Un paziente sottoposto a laserterapia dopo il distacco della retina

Cagliari, il paziente chiede aiuto in ospedale, ma quasi tutti gli specialisti sardi sono negli Usa per un convegno. Intervento rinviato, poi si trova un medico in pensione....

13 novembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Un paziente colpito da un improvviso distacco di retina si è presentato ieri, giovedì 12, all’ospedale San Giovanni di Dio per cercare assistenza: per salvargli la vista serviva un intervento chirurgico immediato. Ma è sorto un problema, che ha messo in imbarazzo l’intera struttura medica universitaria: quasi tutti i chirurghi oculisti della Sardegna abilitati a trattare i distacchi di retina si trovano a Las Vegas per l’American Academy of ofthalmology 2015, un appuntamento scientifico che ogni anno mette in contatto in località diverse, ma sempre molto attraenti, gli specialisti di tutto il mondo nella cura degli occhi.

I lavori si aprono oggi, i due medici della clinica oculistica universitaria di Cagliari e i due della clinica di Sassari hanno già affrontato il lungo viaggio fino agli Stati Uniti. Così per l’ammalato è cominciata l’attesa di una soluzione. Per trovarla la direzione medica del San Giovanni di Dio ha lavorato alacremente l’intera giornata, inviando fax con richiesta di risposta alle principali strutture sanitarie della città.

C’era l’ospedale Binaghi, ma il reparto di oftalmologia è chiuso da quasi un anno per lavori di manutenzione e i due specialisti che vi lavorano non sarebbero stati in grado di eseguire un intervento di tale delicatezza in una sala chirurgica a loro sconosciuta. E pensare che appena l’altro ieri il rettore Maria Del Zompo ha chiesto alla Regione il prestito del caseggiato del Binaghi per fare ricerca. Ieri l’Università ha dovuto chiedere il prestito urgente dei chirurghi, incassando una risposta negativa.

Sembra impossibile, ma i vertici della sanità universitaria, che hanno autorizzato i medici a partecipare all’Academy 2015, non avevano pensato di mantenere a Cagliari un presidio minimo, qualcuno che potesse affrontare e fosse legittimato ad affrontare casi urgenti come quello che si è presentato ieri mattina. Peraltro un caso tutt’altro che raro, che poteva presentarsi in qualsiasi momento. Ma tant’è: soltanto nella tarda serata la ricerca di una soluzione sembra abbia dato i suoi frutti.

Dopo decine di telefonate, di email e di fax, è saltata fuori la disponibilità di uno specialista cagliaritano in pensione, un chirurgo oculista di grande esperienza che ha lavorato per molti anni al San Giovanni di Dio prima di passare all’attività privata.

Così riferisce radio-ospedale, anche se manca la conferma ufficiale del direttore medico Giuseppe Ortu, che al telefono avrebbe preferito smentire anche le difficoltà affrontate per risolvere il problema: «Posso dire che è tutto risolto, il paziente sarà operato questa sera stessa (ieri sera, ndr) oppure sarà il primo di domani». Ortu però non ha voluto dire chi è il medico chiamato a coordinare l’equipe chirurgica: «E’ un cagliaritano, opererà qui da noi... non sarà necessario trasferire il paziente. Il nome? Non mi faccia dire quello che non posso, ci sono esigenze di riservatezza. Un medico del San Giovanni? Non saprei come definirlo, ma sì, possiamo dire che è uno del San Giovanni».

Nel senso - se le indiscrezioni corrispondono alla realtà - che era del San Giovanni e che adesso lavora come specialista privato. Negli ambienti medici il nome circola, oggi il segreto imposto dalla direzione medica dovrebbe cadere e si saprà come l’Università è riuscita a tamponare un problema che rischiava di diventare molto serio: c’era un paziente col distacco di retina e non c’era uno specialista in grado di operarlo.

Ma se davvero si trattasse di un medico specialista in pensione, la soluzione d’urgenza trovata dall’Università sarà da considerarsi legittima? In attesa di risposte una curiosità, a margine di una vicenda ancora da decifrare e che potrebbe riservare sorprese: una delle sessioni scientifiche in programma all’Academy di Las Vegas questa mattina è incentrata proprio sulle malattie della retina. Come dire: saltato un turno di lavoro per aggiornarsi, gli oculisti sardi torneranno in ospedale più bravi e più preparati di prima.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative