La Nuova Sardegna

La scuola è buona per tutti: assunti 1.451 insegnanti

di Stefano Ambu
La scuola è buona per tutti: assunti 1.451 insegnanti

Professori e maestri hanno ora 10 giorni di tempo per accettare l’incarico I posti disponibili sono più delle domande: in arrivo 225 docenti da oltre Tirreno

11 novembre 2015
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CAGLIARI. Una marea di professori e maestri sardi, più un rinforzo dalla penisola, per migliorare la scuola nell'isola. Da ieri pomeriggio tantissimi insegnanti hanno risolto il loro futuro: in 1451 da disoccupati e precari sono diventati docenti di ruolo. E chissà, potrebbero aiutare l'istruzione in Sardegna nella guerra alla dispersione. Tutti assunti sotto casa: il Ministero ha assegnato a quasi tutti la provincia indicata come prioritaria al momento della presentazione della domanda.

Domande. Unico rammarico: le assunzioni "sarde" sarebbero potute essere anche di più. Ma le candidature- quasi un paradosso per una terra affamata di occupazione- erano inferiori al numero di posti, 1676, a disposizione. Nella nuova infornata solo 27 docenti non sono stati accontentati nella scelta della provincia. Ma rimarranno comunque in Sardegna. Anche per loro rimane la possibilità di un aggiustamento in caso di eventuali rinunce. Ora per i neoassunti si tratta soltanto di accettare la proposta. E aspettare l'indicazione della scuola, ultima incognita prima della presa di servizio. La assunzione è arrivata puntuale alle 16. E sono stati momenti difficili per i 1500 docenti sardi perché il sistema Polis del Ministero dell'Istruzione era intasato. Molti sono riusciti ad aprire la mail inviata da Roma. Da lì le prime buone notizie: proposta di assunzione sicura. Ma non era ancora indicata la provincia. Poi dopo interminabili minuti di attesa la bella scoperta: un posto di lavoro vicino a casa.

Ufficio scolastico. «Tutti in Sardegna – questo il commento del direttore scolastico regionale Francesco Feliziani – evidentemente questa buona scuola non era poi così cattiva. Troppo allarmismo, alla fine come dicono i fatti non c'è stata nessuna deportazione. Rimane il rammarico per i docenti sardi che non hanno presentato la domanda per la paura di dover partire».

Posti in più. E quei 225 posti in più? Saranno coperti da docenti di altre regioni. Ma la direzione scolastica regala speranze anche a chi è stato destinato dalla fase B soprattutto nel nord Italia. «In fin dei conti sono partiti solo pochissimi docenti, una decina – spiega Feliziani – mentre tutti gli altri sono rimasti nell'isola per la supplenza sino al 30 giugno. Dopo questa data io sento di essere ottimista: sono convinto che resteranno ancora in Sardegna«.

Valigie 10 agosto. Ma loro, gli insegnanti assunti lontano, vogliono certezze. «Sono contenta – commenta Bianca Locci, leader del movimento delle Valigie del 10 agosto – che chi è stato assunto nella fase C rimanga in Sardegna. Ma quando la scorsa estate abbiamo sollevato il problema della possibile emigrazione non c'erano certo le garanzie di non partire. Ora a partire invece saremo solo noi della fase B. Mi sento ferita: mi sento una precaria a tempo indeterminato. Visto che in Sardegna le domande sono state inferiori ai posti a disposizione, perché non riassorbire noi che dovremo partire?».

Pd. Reazioni anche dal mondo della politica. «L’impatto della legge 107 del 2015 è stato nettamente positivo anche per la Sardegna – spiega la deputata Pd Caterina Pes –. Sappiamo bene quali vantaggi comporta un contratto a tempo indeterminato, di questi tempi, per le famiglie interessate da questo provvedimento».

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