La Nuova Sardegna

Un intellettuale contro il neoliberismo

di Costantino Cossu
Un intellettuale contro il neoliberismo

Il sociologo s’è spento ieri all’età di 83 anni. Dall’esperienza con Olivetti alla denuncia del «colpo di Stato delle banche»

09 novembre 2015
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«Quel che vorrei provare a raccontarvi è per certi versi la storia di una sconfitta politica, sociale, morale. Abbiamo visto scomparire due idee e relative pratiche che giudicavamo fondamentali: l'idea di uguaglianza e quella di pensiero critico». Comincia così l’ultimo libro di Luciano Gallino, uscito per Einaudi pochi giorni fa con il titolo “Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegati ai nostri nipoti” (200 pagine, 18 euro).

L’idea di uguaglianza è stata cancellata, argomenta Gallino, da uno sviluppo del capitalismo che riduce tutto, persone e ambiente naturale, a variabile dipendente di un profitto la cui realizzazione è ormai totalmente slegata da qualsiasi responsabilità sociale e morale. Gli esiti sono devastanti per la vita di milioni di persone gettate nell’inferno dell’indigenza, ma anche per i delicati equilibri ambientali. Due livelli strettamente legati, nell’analisi di Gallino. La macchina irresponsabile dell’economia sottomette a sé e svilisce, mortifica, annulla la vita in ogni sua manifestazione.

Non c’è niente di non dimostrato nell’analisi del sociologo che ieri s’è spento in una clinica di Torino all’età di 83 anni. Le pagine dei suoi libri – l’ultimo ma anche gli altri, quelli dedicati dal 2012 ad oggi alla descrizione del capitalismo nell’epoca della finanziarizzazione dell’economia – sono dense di numeri, rigorosamente documentate, inoppugnabili per chiunque voglia volgersi con sguardo onesto alla realtà del mondo contemporaneo.

Nel 2012 “La lotta di classe dopo la lotta di classe” (Laterza) aveva tracciato la storia delle “rivincita” del capitale. «Con Ronald Reagan e con Margaret Thatcher – scrive Gallino – il movimento della lotta di classe ha cambiato segno: dagli anni Ottanta sono i ricchi a condurla contro i poveri. E la stanno vincendo, con effetti disastrosi per la democrazia». Un’offensiva che è stata accompagnata e resa possibile dall’affermarsi di un “pensiero unico”, quello del neoliberismo, che ha conquistato le università e insieme è diventato senso comune di massa, con la collaborazione, per metà nutrita di ignoranza e per l’altra metà alimentata da consapevole malafede, degli organi di comunicazione di massa.

“Finanzcapitalimo, la società del denaro in crisi” (Einaudi 2013), “Il colpo di Stato di banche e governi. L'attacco alla democrazia in Europa” (Einaudi 2013), “Vite rinviate. Lo scandalo del lavoro precario” (Laterza 2014) sono gli altri lavori attraverso i quali Gallino ha proseguito nel suo tenace impegno di disvelamento delle dinamiche del capitalismo finanziario e di denuncia delle menzogne del “pensiero unico”. Con un’attenzione sempre più accentuata, mano a mano che la sua analisi procedeva, ai pericoli che dal trionfo neoliberista derivano per i sistemi democratico-liberali. Sino allo sforzo ultimo di collegare, come sempre con copiosa messe di dati, la perdita di controllo della politica sul finanzcapitalismo al disastro ecologico incombente.

Gallino non è mai stato un pensatore radicale nel senso che a questo termine abitualmente si attribuisce. Si era formato nel Centro di ricerche sociali di Ivrea creato da Adriano Olivetti (illuminante la ricostruzione di quell’esperienza che il sociologo fa nel libro “L'impresa responsabile. Intervista su Adriano Olivetti” (Einaudi 2014). Le sue coordinate ideologiche sono quelle del pensiero democratico progressista. Le ricette che negli ultimi saggi proponeva per resistere al dilagare del neoliberismo sono tutte di impostazione neokeynesiana. Ed è davvero sconfortante notare come mentre idee simili a quelle di Gallino sono state applicate in Usa dall’amministrazione Obama (con successo visto che la locomotiva americana ha ripreso a correre), in Italia e in Europa anche i partiti di centrosinistra restano subalterni al “pensiero unico”. Difficile invertire la tendenza. Gallino ci ha provato, con passione e con coraggio.

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