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Crisi idrica, la grande sete dell'isola: acqua poca e non potabile, domani vertice alla Regione

L'acqua che esce dai rubinetti di Sassari
L'acqua che esce dai rubinetti di Sassari

Mentre si estendono le restrizioni e i divieti di utilizzo ad uso alimentare in tutto il nord Sardegna si cerca di far decollare appalti per 80 milioni di euro. Ma l'unica vera speranza è che piova nell'immediato

09 novembre 2015
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SASSARI. L'emergenza acqua si fa sempre più drammatica e la Regione cerca di correre ai ripari anche se non si sa bene come. Domani, a Cagliari, si terrà un vertice convocato dall'assessore regionale ai lavori pubblici Paolo Maninchedda per fronteggiare i problemi più urgenti. Abbanoa prepara un piano straordinario, ma intanto bisogna accelerare gli appalti per 80 milioni di euro. Che non risolveranno nell'immediato il problema della sete del nord Sardegna.

La situazione è disastrosa. Da Sassari a Porto Torres, a Caselsardo, da Olbia ad Arzachena e Golfo Aranci dai rubinetti esce un liquido sempre più ambrato, un colore che dichiara da solo la sua non potabilità. E infatti fioccano le ordinanze dei sindaci che vietano l'utilizzo dell'acqua a fini alimentari. Divieti che si aggiungono alle chiusure notturne degli acquedotti per risparmiare acqua. Perché all'origine di tutto ci sono i bacini ormai vuoti, una situazione che potrà essere risolta solo dall'arrivo delle piogge che al momento, a sentire le previsioni meteo, è solo una pia illusione.

 

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