La Nuova Sardegna

«Ora vogliamo risorse e competenze»

di Giovanni Bua
«Ora vogliamo risorse e competenze»

Dopo l’intesa, i consiglieri Dem del Sassarese pronti a chiedere un ruolo di primo piano per il territorio

05 novembre 2015
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SASSARI. Accordo chiuso? Non proprio, visto che il diavolo si nasconde nei dettagli. E proprio a parlare di quelli saranno dedicati i giorni che dividono dalla decisiva direzione del Pd di sabato. In cui il partito conta di mettere la parola fine alla vertenza sulla riforma degli Enti Locali, ed elaborare la posizione unitaria da portare prima in commissione e poi in aula. Due cose però appaiono certe: gli spazi per parlare di Area Metropolitana del Nord, almeno per come fino ad ora era stata intesa, sono chiusi. E la pattuglia sassarese in Regione, decisamente minoritaria nella riunione del gruppo Dem di martedì, proverà sì a portare a casa il miglior accordo possibile, cercando in primo luogo di non isolare il sindaco Sanna e disperdere il “vento” della protesta del Nord, ma non romperà nè dentro il partito nè in Consiglio.

Nessun no insomma all’architettura generale della riforma Erriu. Come fa chiaramente capire in una delle rare dichiarazioni in materia Gianfranco Ganau, che più di tutti a provato a tessere in questi giorni la tela per “smuovere” Francesco Pigliaru, e ora commenta: «Quella in esame è una riforma importante che mette al centro del sistema Regione le Unioni di comuni e che deve trovare modelli di riequilibrio territoriale del sistema degli Enti locali regionali. Continuiamo a lavorare per il miglior risultato possibile».

Più articolata la riflessione di un altro dei protagonisti della trattativa, e unico “sassarese” al lavoro in commissione Autonomia, Salvatore Demontis: «Credo che se non ci dovesse essere la maggioranza consiliare sulla proposta del sindaco Sanna, che sosteniamo, si debba utilizzare la specialità della regione Sardegna istituendo un modello di rafforzamento dei contesti urbani, conferendogli le stesse funzioni e competenze della città metropolitana, compresa la partecipazione diretta alle risorse destinate alle città metropolitane, ed il trasferimento delle funzioni provinciali. Una sorta di incubatori di città metropolitane, per portare l'area vasta di Sassari e Olbia a diventarlo. Il sostegno alle Inioni di comuni con termini, importantissimo, sarebbe garantito con la stipula di accordi che potrebbero prevedere una pianificazione strategica comune». Una bozza che sembra un ulteriore passo avanti rispetto alla proposta di martedì delle due unioni “rafforzate”, con ampie compensazioni, per Sassari e Olbia. E attorno al quale si potrebbe ricoagulare il fronte sassarese in vista della direzione di sabato.

«L’impalcaturadella Riforma è buona – spiega Gavino Manca – e rimane un’enorme occasione per creare equità e sviluppo, da non sprecare. È arrivato il momento della sintesi insomma, la stessa che e il Pd è riuscito a trovare a livello nazionale per una riforma come quella del Senato. Detto questo, è sottolineato che la mobilitazione del territorio e dei sindaci, primo di tutti quello di Sassari, è stata entusiasmante, e ha arricchito in maniera importante il dibattito, è evidente che c’è molto ancora da lavorare. C’è da scrivere infatti in maniera chiara quali saranno le tutele per ogni territorio, di equità, di sviluppo, di giusto accesso alle risorse. E c’è da scriverlo dentro la norma, in modo che quanto deciso sia garantito e duraturo».

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